Crolla la Lega, l’era di Salvini potrebbe essere finita

L’8,8% della Lega pesa come un macigno per il futuro politico di Matteo Salvini che ora deve guardarsi sia dalla volontà di Giorgia Meloni di isolarlo sia dai suoi compagni di partito che ne chiedono le dimissioni e un nuovo congresso. 

L’imbarazzo davanti la sede della Lega è evidente questa mattina. Matteo Salvini arriva in via Bellerio verso le 11 a tenere il suo discorso davanti ai giornalisti per la vittoria del Centrodestra alle elezioni ma che tiene anche conto del risultato doloroso raggiunto dal Carroccio.

La Lega è stata più che doppiata da FdI, capace di sottrargli consenso persino in quelle aree del Nord-Est del Paese dove era capace di raggiungere fino al 50%, Uno scenario ben diverso da quello sperato del “podio” che Salvini millantava ieri mattina. Forza Italia lo tallona all’8,3%, persino il Terzo polo rischia di scavalcarlo al 7,7%.  Il risultato più clamoroso è quello della roccaforte Veneto, dove la Lega non riesce a superare il 15% mentre con Fratelli d’Italia vanta oltre il 30% dei consensi.

CROLLO AL SUD E IN VENETO

Il dato della Lega non mi soddisfa, non è quello per cui ho lavorato. Ma con il 9% siamo in un governo di centrodestra in cui saremo protagonisti“ afferma Salvini ma l’8,8% nazionale è un vero e proprio disastro elettorale (nel 2018 fu il 17,4%) per colui che aveva chiesto pieni poteri e solo nel 2019 aveva ottenuto oltre il 34% dei voti, ponendosi come il leader politico più apprezzato e votato. Peggio ancora al Sud dove Salvini aveva puntato per sdoganare il partito dal Settentrione ma non è riuscito questa volta a imporsi, il Movimento 5 Stelle ha infatti vinto in diversi collegi e posto un freno alla Lega che ha ottenuto ovunque percentuali non superiori al 6%.

“SALVINI SI DIMETTA”

Salvini ringrazia Meloni e ne ha un ottimo motivo, sa bene che Giorgia farà di tutto per togliersi di mezzo questo alleato scomodo il quale dovrà fare attenzione anche agli attacchi dai membri del suo partito che vogliono sostituirlo. Matteo si trincera in Parlamento, forte del fatto di avere messo in posizione eleggibile i suoi fedelissimi, tagliando l’area governista del suo vice Giorgetti e di avere limitato gli esponenti della corrente dei governatori guidata da Fedriga e Zaia.

Si agita anche la base leghista, pronta a chiedere la testa del “Capitano” e un nuovo segretario che risollevi il partito. Paolo Grimoldi, ultimo segretario della Lega Lombarda, chiede “dimissioni immediate del segretario federale della Lega” su Facebook. Durissimo anche Paolo Grimoldi, ex segretario della Lega in Lombardia: “Troppe volte senza neppure il rispetto umano di una telefonata! Dignità impone dimissioni immediate! Basta con la barzelletta del regolamento, dei ‘congressini’ e del covid, La questione è politica! serve un unico congresso: quello della gloriosa Lega Lombarda“. E aggiunge “Va ridata la voce alla base, ai sindaci e ai territori attraverso una Lombardia di rappresentanti democraticamente votati ed acclamati Per meriti. Una volta eravamo per abolire i prefetti perché nominati dallo stato centrale, oggi abbiamo una lega che sembra diventata esattamente quello che dovevamo combattere. La rappresentanza dal basso sarebbe l’ABC dell’autonomia Nelle prossime ore vi farò sapere iniziative concrete“.

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