Gli appunti di Berlusconi su Meloni: “Arrogante, supponente e prepotente”

Berlusconi scrive alcuni appunti su Meloni: “Comportamento arrogante, offensivo, nessuna disponibilità al cambiamento, è una con cui non si può andare d’accordo”. Si apre una ulteriore crepa nel Centrodestra dopo i No della leader di Fratelli d’Italia al Cavaliere, Meloni dovrà fare attenzione. 

Silvio Berlusconi è apparso davvero nervoso ieri mattina durante la votazione per l’elezione del nuovo presidente del Senato che ha visto trionfare Ignazio La Russa. Per il Cavaliere anche una caduta di stile quando, ripreso dalle telecamere, ha inscenato un siparietto con l’esponente di Fratelli d’Italia, del quale non abbiamo l’audio ma si intuisce dal labiale che lo abbia mandato a quel paese.

Oggi a incuriosire gli osservatori politici ci sono gli appunti che il leader di Forza Italia stava scrivendo durante la seduta a palazzo Madama che qualche immagine ci restituisce. Osservando la foto scattata Antonio Masiello, Berlusconi stava scrivendo della presidente di FdI. “Giorgia Meloni. Un comportamento 1. supponente 2. prepotente 3. arrogante 4. offensivo. Nessuna disponibilità al cambiamento. È una con cui non si può andare d’accordo“. Sul foglio l’intestazione di Villa San Martino. Negli appunti appaiono anche alcune parole cancellate, tra queste un pesante aggettivo che sembra essere “ridicola” e una riformulazione della frase “nessun cambiamento”  a “nessuna disponibilità al cambiamento”.

Le carte del Cavaliere fanno riferimento anche a Licia Ronzulli, sua fedelissima, per la quale ha ricevuto solo No al suo ingresso prossimo esecutivo espressi da Giorgia Meloni. Le possibilità per la senatrice azzurra paventate dall’ex-presidente del Consiglio erano: Politiche europee, Turismo e Rapporti con il Parlamento. Proposte tutte respinte al mittente. Meloni infatti teme la crescita di un’altra donna nel Centrodestra e allo stesso tempo ritiene Ronzulli inadatta a ricoprire i ruoli chiave per i quali vuole personalità di “alto profilo”.

LA TRATTATIVA SILVIO-GIORGIA

Secondo la ricostruzione del noto giornalista del Corriere della Sera Tommaso Labate, un tentativo di dialogo tra Meloni e Berlusconi ieri sarebbe stato su questi toni: “Giorgia, tu sei disposta a riconoscermi tre ministeri in più?“. La risposta di Meloni è secca e perentoria: “No“. Berlusconi avrebbe insistito: “E va bene, Giorgia. Allora veniamo ai ministri. Sei disposta ad avere Tajani agli Esteri?“. “” è la risposta, l’unica positiva di Meloni.

Silvio Berlusconi ieri in Senato

Un altro incontro avvenuto mercoledì tra i due leader viene ricostruito da Labbate in questo modo: “Meloni è andata mercoledì in visita al patriarca del centrodestra, nella sua casa romana: un gesto distensivo, dopo aver detto più volte che i vertici si fanno nelle sedi istituzionali. Ma è andata malissimo. L’ex premier vuole ministeri importanti: Giustizia, Sviluppo economico, Salute, Infrastrutture. Soprattutto, insiste per un posto chiave alla sua fedelissima Licia Ronzulli. Meloni dice no e Berlusconi si sfoga così con i suoi: ‘Lei non può pensare di comandare su tutto e tutti. Deve rispettarci, non può trattarci così'”.

CENTRODESTRA IN BILICO

Per Lorenzo Cesa però l’elezione dell’esponente della Lega Lorenzo Fontana come presidente della Camera avvenuta anche coi voti di Forza Italia potrebbe avere disteso gli animi nel Centrodestra. “Il clima è molto diverso rispetto a ieri. Il centrodestra si è ricompattato dopo lo scivolone in Senato, determinato non da Berlusconi, perché uno come lui non lo avrebbe mai fatto, ma da pressioni all’interno di Forza Italia. Il segnale che arriva oggi è di grande speranza per il futuro” scrive Cesa. Su Fontana Berlusconi aveva dichiarato: “Ho conosciuto Fontana nelle mie trasferte in Europa, è una brava persona, che stimo“. Ma rimane il peso di quegli appunti su Meloni e No a Ronzulli. Il Cavaliere non è uomo da non sapere come vendicarsi, nel Centrodestra c’è da stare attenti.

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