Siamo sicuri che a Giorgia Meloni convenga far fuori Forza Italia?

Un’eventuale uscita dalla maggioranza di Forza Italia non preoccupa la leader di Fratelli d’Italia quanto una sua scissione. I parlamentari azzurri potrebbero trovare casa in partiti che minerebbero le sue quotazioni come nuova inquilina di palazzo Chigi. 

Le recenti tensioni tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni stanno complicando ulteriormente la formazione del  governo. Un nuovo esecutivo sarà guidato con tutta probabilità dalla leader di Fratelli d’Italia, la quale si fa forte di un risultato elettorale in netto favore anche nella composizione del Parlamento e che la vede doppiare Lega e Forza Italia.

Ma il Cavaliere non ha per nulla gradito i continui rifiuti della Meloni alla sua richiesta di ottenere un ministero per Licia Ronzulli e di dicasteri di di peso come Mise, Sviluppo Economico e Giustizia, inoltre l’elezione di Ignazio La Russa a presidente del Senato ha svelato che Berlusconi non è così decisivo come sperava in maggioranza e la sopravvivenza stessa Forza Italia è a rischio, lacerata tra il seguire in tutto e per tutto le scelte del suo fondatore o andare verso nuove destinazioni. Il rischio di scissione esiste, una soluzione ancora più dolorosa di quella che ha visto l’addio dei big Gelmini, Brunetta e Carfagna e che potrebbe portare alla creazione di nuovi gruppi parlamentari oppure a curiosi “accasamenti”.

FORZA ITALIA A CHI?

Non seguire Berlusconi nel suo braccio di ferro con Meloni infatti potrebbe portare nuove grane per l’ex-ministra, il mancato supporto di solo cinque senatori la metterebbe in seria difficoltà in maggioranza. La minaccia più concreta è che molti esponenti azzurri possano finire nelle “grinfie” di Matteo Renzi, entrando in Italia Viva o in Azione. L’ex-sindaco di Firenze ha dimostrato più volte di sapersi muovere molto agevolmente tra le aule di palazzo Madama e Montecitorio, conquistando un consenso ben più superiore a quello che trova nelle urne.

L’INCUBO DI GIORGIA

Difficile immaginare un governo a guida FdI con Meloni a palazzo Chigi e il supporto di Azione/IV, si farebbe quindi avanti il peggiore spauracchio per lei: un nuovo governo tecnico tenuto da una larga maggioranza parlamentare e senza di lei come presidente del Consiglio. Giorgia sta quindi tentando di correre ai ripari, ricucire con Berlusconi e forse assecondarlo in qualche sua richiesta. Ma solo per tenere unita Forza Italia.

UN DRAGHI E’ PER SEMPRE

La posta in gioco dunque non è solo tra la “premier in pectore” e Silvio Berlusconi e nuovi attori potrebbero entrare in scena, cancellando la vittoria netta del Centrodestra alle elezioni del 25 settembre e creando una situazione politica a cui ci siamo oramai parecchio abituati in queste ultime legislature. La possibilità che il nuovo governo non nasca nei tempi prestabiliti e con uno orizzonte temporale definito non è così folle. Meloni deve scansare la possibilità che un “novello Draghi” che le soffi il posto.

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