Covid, reintegro sanitari no vax, l’opinione dei milanesi

Una misura del nuovo ministro della Sanità ha disposto il reintegro dei sanitari soggetti a sospensione per inadempienza all’obbligo vaccinale. Ecco cosa ne pensano i milanesi 

Una misura del nuovo ministro della Sanità, in via di lavorazione, permetterà ai sanitari sospesi per non aver fatto il vaccino, a tornare a lavoro, prima del termine della sospensione.

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Lo ha comunicato lo stesso nuovo ministro Schillaci, annunciando la sospensione della pubblicazione quotidiana del bollettino Covid, che avverrà ogni settimana. Il Ministro della Salute, considera «opportuno avviare un progressivo ritorno alla normalità nelle attività e nei comportamenti, ispirati a criteri di responsabilità e rispetto delle norme vigenti».

Per quanto concerne l’obbligo di mascherine, la Fiaso ha comunicato alle direzioni sanitarie di valutare l’obbligo mascherine per operatori sanitari in base ai rischi, a seconda del reparto, per tutelare i fragili. Fiaso aggiunge:«La caduta dell’obbligo delle mascherine all’interno degli ospedali non esonera comunque le aziende sanitarie e ospedaliere dal rispetto della legge sull’igiene e la sicurezza sul lavoro che comporta una valutazione del rischio, reparto per reparto».

Ad alcuni cittadini milanesi è stato chiesto cosa ne pensano della decisione del ministro di reintegrare i sanitari che non hanno fatto il vaccino e le risposte sono le seguenti. Un cittadino ha detto:«Penso che bisogna essere contenti di questa decisione, perché quel che è stato fatto è incommentabile, lo Stato non deve preoccuparsi della salute della gente, ma deve preoccuparsi della cura della gente che è ammalata. Dico anche, che quel che è stato fatto e che ammiro, è solo una piccola parte, perché se non cambia il contesto che permette a qualunque ministro e presidente del Consiglio di fare porcate, o in una direzione, o nell’altra, l’Italia, i cittadini, finiranno nel baratro». Un’altra persona ha detto che ritiene utile questo provvedimento, «perché manca personale e ci sarebbe bisogno». 

Infine un altro uomo intervistato, ha asserito di sentirsi contrario a questa decisione, perché «contraddire subito una serie di provvedimenti presi in un momento così difficile per l’Italia, in nome non capisco bene di quale principio liberista, mi pare un’azione altamente discutibile». 

 

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