Riforma Mes, come si muoverà il governo di Giorgia Meloni?

Ai tempi del Conte 2 Salvini e Meloni tuonavano contro la riforma del Mes. Adesso però saranno chiamati a decidere sul da farsi.

Il Mes è lo strumento finanziario pensato da Bruxelles per assistere i Paesi dell’Eurozona in difficoltà finanziaria. Negli scorsi anni l’Unione europea ha riformato il meccanismo del Mes. Una riforma ratificata da tutti i 19 Paesi membri. A parte Italia e Germania.

Quello della riforma del Mes è un grattacapo che ritorna ciclicamente o quasi, mettendo in difficoltà il governo di turno. Adesso toccherà al governo di centrodestra dare la risposta definitiva, anche se la sensazione è che si arriverà all’ultimo.

In conclusione dell’Eurogruppo, il nuovo ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha esternato in questo modo riforma del Mes: “Mi attesto sulle posizioni del precedente governo di cui facevo parte: aspettiamo la decisione della Corte costituzionale tedesca e poi decideremo”.

Roma attende le mosse di Berlino

La Germania aspetta infatti il pronunciamento della Corte costituzionale tedesca, con Roma che ha colto l’occasione per adeguarsi. Si tratta però di un problema di natura politica. A suo tempo la riforma, in gran parte negoziata dal primo governo Conte col ministro Giovanni Tria e poi portata a termine dal secondo esecutivo Conte col ministro Roberto Gualtieri, venne presa di mira dalla Lega, da Fratelli d’Italia e dal M5S.

Anche il governo Draghi ha avuto problemi con la riforma del Mes, ragion per cui ancora non c’è stata. Dare via libera alla riforma non significa richiedere il Mes ma soltanto ratificare la sua riforma. Ma il tema potrebbe mettere in imbarazzo il nuovo governo.

Le parole di Giorgetti

Incalzato dal giornalista che ha sottolineato come il governo Draghi si fosse comunque impegnato ad avallare la riforma del Mes, Giorgetti ha risposto così: “Appunto, esattamente la stessa cosa nel frattempo aspettiamo la decisione della Corte costituzionale tedesca”.

Tanti hanno interpretato queste parole come una specie di ammissione: se dalla Germania dovesse arrivare il semaforo verde, anche il governo Meloni avallerebbe la riforma del Mes. Una interpretazione bollata come “fake news” dal senatore leghista Claudio Borghi. Fatto sta che non si potrà continuare a fare catenaccio in eterno e il governo presto o tardi dovrà decidere sulla riforma che nel 2019 Matteo Salvini aveva definito “un crimine nei confronti dei lavoratori e dei risparmiatori italiani”.

Contemporaneamente anche Giorgia Meloni aveva tuonato contro il Mes su Twitter: “Conte ha dato ok a riforma fondo salva Stati (mes) senza coinvolgere il parlamento, che entro dicembre sarà chiamato a ratificare questa nuova eurofollia: una super troika onnipotente. Fdi farà barricate contro ennesimo tradimento verso il popolo”.

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