Serial Killer di Roma: riaperti altri casi, il colpevole potrebbe essere De Pau

Le modalità sono simili a quelle degli omicidi di cui è accusato Giandavide De Pau, sospetto serial killer del quartiere Prati. Nel frattempo l’uomo rimane in carcere, aveva tentato di scappare dall’Italia subito dopo i delitti. 

C’è un altro delitto irrisolto che potrebbe essere collegato a Giandavide De Pau, accusato di essere il serial killer del quartiere Prati in Roma. L’omicidio risale a diversi anni fa e presenta le stesse dinamiche di quelli avvenuti nelle ultime settimane in via Riboty e via Durazzo di cui è accusato l’uomo.

La vittima fu una prostituta, esattamente come le altre tre ed è avvenuto nella zona di piazzale Clodio, sempre nella Capitale. Gli investigatori stanno scavando nel passato di De Pau per capire se possa essere coinvolto in altri casi di omicidi irrisolti. Frattanto per De Pau è stato convalido il fermo e si trova attualmente nel carcere di Regina Coeli, il presunto killer si è avvalso della facoltà di non rispondere. E’ accusato di triplice omicidio per la morte di due cittadine di nazionalità cinese e una 65enne colombiana.

IL CASO DE PAU

Dopo i delitti De Pau ha tentato di scappare dall’Italia cercando ottenere un passaporto falso, almeno stando a quanto emerge dalle prime indagini. Dopo i fatti, il 51enne avrebbe contattato la donna cubana con cui aveva trascorso la notte prima degli omicidi per chiederle aiuto nell’ottenere il documento. Gli inquirenti non hanno ancora trovato l’arma utilizzata per uccidere a coltellate le tre donne ma si consolida il sospetto che per gli omicidi possa essersi avvalso dell’aiuto di un complice.

Il suo profilo psichiatrico andrà esaminato anche dalla procura. De Pau era libero perché non aveva titoli per essere detenuto, e nessuno, neanche gli psichiatri che lo avevano visitato, si erano accorti della sua pericolosità” afferma l’avvocato Alessandro De Federicis, difensore di Giandavide De Pau, a margine dell’interrogatorio di convalida del fermo. Per il legale “non ha contezza e memoria di quello che è successo per come l’ho visto io, assente, mi sembra strano fosse in grado di organizzarsi una fuga. Dell’auto nel deposito giudiziario e del passaporto ho informazioni, so solo che il suo documento era scaduto da tempo”.

LE PAROLE DELLA SORELLA

Al momento dell’arresto, la sorella di De Pau ha dichiarato: “C’era di mezzo la morte di tre donne. Non potevo non denunciarlo. So che mio fratello va a prostitute e poi quando prende la droga perde la testa. In quei momenti è capace di tutto. Prati inoltre è abbastanza vicino alla Balduina, dove abita. All’inizio non mi rispondeva. Poi alla fine siamo riusciti a parlarci al cellulare e diceva frasi sconnesse. Parlava di un coltello, di sangue, di prostitute. Ho capito che si stava riferendo all’omicidio di cui parlavano alla tv”.

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