Alessia Pifferi, nello stomaco di Diana rinvenuti pezzi di pannolino

L’inchiesta terminerà il 30 gennaio e Alessia Pifferi rischia di essere rinviata a giudizio per delitto pluriaggravato. La pena prevista è elevata, persino l’ergastolo

La piccola Diana, morta a soli 18 mesi di stenti, aveva nello stomaco pezzi di pannolino. Dall’esame autoptico, infatti, è emerso che nello stomaco non c’erano frammenti di cuscino, ma del pannolino che si era strappato e che si trovava accanto al suo piccolo corpo.

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La piccola non beveva da giorni ed era rinchiusa in casa, con le finestre chiuse, con il terribile caldo del mese di luglio. Particolare di una morte atroce, che di certo peseranno durante il dibattimento, nell’ambito del processo nei confronti della 37enne, mamma di Diana, come riporta Il Giorno. Il 30 gennaio, l’inchiesta si concluderà e saranno depositati i rapporti dell’incidente probatorio richiesto dagli avvocati della difesa.

Nel frattempo, il gip ha rigettato i rilievi su due tazzine da caffè rinvenute in cucina, in quanto considerati inutili e dispersivi. La difesa della donna, invece, affermava che avrebbero potuto provare la presenza di gente nell’abitazione, nelle ore che hanno preceduto il decesso della bimba.

Tuttavia, la procura intende chiedere il giudizio immediato per omicidio pluriaggravato, che prevede una pena che potrebbe arrivare anche all’ergastolo. Alessia Pifferi, 37 anni, è in prigione, in isolamento, e non ha mai cambiato la versione della ragione che l’ha spinta a lasciare da sola a casa sua figlia per sei giorni, ossia il suo fidanzato:«Ci contavo sulla possibilità di avere un futuro con lui e, infatti, era proprio quello che in quei giorni stavo cercando di capire».

Ergo, la donna avrebbe rischiato che la figlia morisse, come poi è occorso, pur di rimanere con quell’uomo.

La vicenda

Nel luglio scorso, Alessia Pifferi, 37 anni, ha lasciato per sei giorni a casa da sola a Milano, sua figlia, Diana, 18 mesi, per partire per Leffe, in provincia di Bergamo, per stare con il suo fidanzato. Al suo ritorno, però, dopo sei giorni, ha trovato la figlia senza vita, in quanto morta di fame e sete. Da allora, Pifferi è stata arrestata ed è rinchiusa in carcere a Milano, a San Vittore.

 

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