Claudio Campiti: dalla sparatoria al blog, alle liti condominiali, le videocamere occultate, i lavori della casa mai finiti

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Dieci anni fa, nel 2012, l’uomo aveva perso un figlio di 14 anni, in un tragico incidente con la slitta in Val Pusteria
“Benvenuti all’inferno”, aveva scritto nel suo blog Claudio Campiti, 57 anni, che ieri, domenica 11 dicembre, in un bar di Fidene, quartiere di Roma, ha sparato uccidendo tre donne. Questa frase si legge appena si entra nel blog che il 57enne aveva messo su contro il Consorzio Valleverde.

Ma andiamo con ordine, per comprendere meglio questa intricata vicenda. A poche ore dal massacro, vengono fuori ulteriori particolari sulla vita dell’uomo. Da tempo, infatti, era entrato in conflitto con il direttivo del Consorzio Valle Verde, un’unità territoriale turistica grande 25 ettari, e che si estende tra due comuni, Ascrea e Rocca Sinibalda (Rieti), affacciandosi sul lago di Turano.
Qui, l’uomo aveva comprato all’asta una casa, nel 2010, per circa 200 mila euro, ma nell’ultimo periodo tra lui e il direttivo c’erano state denunce e querele per ragioni di stampo economico, problemi che avevano portato l’uomo a mettere su un blog, in cui lanciava una serie di accuse contro il Consorzio. Per portare avanti la sua guerra personale con il Consorzio Valle Verde, l’uomo avrebbe piazzato delle videocamere occultate di fronte alla casa che aveva comprato.
Il 57enne è sposato e ha due figlie, e quella casa che aveva acquistato in provincia di Rieti, sarebbe dovuta essere una casa per le vacanze, ma è rimasta un’opera incompiuta. Non si conoscono le ragioni per cui sia rimasta così, forse per ragioni economiche, dopo il fortissimo dolore portato dalla perdita del figlio 14enne Romano, morto in un incidente sulla slitta, in montagna, in Val Pusteria, nel 2012.
Da quel decesso ne era venuta fuori una battaglia giudiziaria, e tre persone condannate. Era stata creata anche una fondazione che porta il nome del giovane scomparso. Il 57enne aveva anche organizzato delle fiaccolate. Poi, con il suo arrivo al Consorzio Valle Verde, ci sono state tutta una serie di denunce e contro denunce, dispetti ecc. Come riporta Il Corriere della Sera, con Valle Verde, l’uomo avrebbe avuto un contenzioso di 10 mila euro perché il 57enne non avrebbe mai pagato le quote sociali, sui 170 euro a trimestre, a seconda della cubatura delle case.
Da qui le liti e il fatto che era impossibile notificargli l’ingiunzione di pagamento. Le minacce che quelli del Consorzio avrebbero ricevuto avrebbe condotto a una denuncia che, a detta delle vittima, sarebbe stata persa.
La battaglia iniziata con denunce e contro denunce, è terminata ieri nel peggiore dei modi, con l’uomo che ha rubato una pistola al poligono a Tor di Quinto e nessuno se ne sarebbe accorto. Nella sua auto, il killer avrebbe avuto uno zaino in cui c’erano sei mila euro in contanti, un passaporto, cambi di vestiti.
Nel suo giubbotto hanno trovato 170 proiettili: probabilmente, l’ipotesi è che intendesse fare un massacro per poi darsi alla fuga. Ecco perché la procura lo accusa di premeditazione e gli contesta anche il rischio fuga. Ieri sera, l’uomo è stato portato in prigione, a Regina Coeli.