Imprigiona la propria figlia perché non vuole lasciare il fidanzato. Arrestato
Un caso incredibile di violenza familiare, in cui il padre ha segregato la figlia perché non accettava la relazione che aveva intrapreso con un ragazzo. La giovane è stata liberata dalle forze dell’ordine, il genitore invece si trova adesso agli arresti domiciliari.

Un caso incredibile di violenza familiare, in cui il padre ha segregato la figlia perché non accettava la relazione che aveva intrapreso con un ragazzo. La giovane è stata liberata dalle forze dell’ordine, il genitore invece si trova adesso agli arresti domiciliari.
Non poteva accettare che avesse una relazione con un ragazzo a lui non gradito in quanto di estrazione sociale diversa dalla loro, per questo motivo un uomo di origine indiana residente a Vicenza ha deciso di rinchiudere la propria figlia di 22 anni in casa, privandola di ogni contatto esterno e della libertà.
La prigionia della ragazza è durata oltre una settimana, finché non è riuscita a chiamare aiuto e ottenere l’intervento dei carabinieri della stazione di Valdagno i quali, nel pomeriggio del 7 dicembre, si sono recati nella abitazione di famiglia per liberarla e arrestare invece il padre 51enne. L’uomo è ora accusato di sequestro di persona aggravato dalla procura di Vicenza.
La segnalazione è arrivata proprio dal fidanzato, preoccupato perché da giorni non aveva notizie della sua compagna, e per questo motivo si era rivolto alle forze dell’ordine. La giovane si era anche sottratta dall’andare al lavoro proprio per la segregazione impostale, nonostante avesse da poco ricevuto una promozione. Dopo alcuni accertamenti, è stato appurato che la ragazza si trovava prigioniera della propria famiglia ed era riuscita ad allertare il fidanzato tramite un vecchio telefonino. Un breve scambio di messaggi davvero preoccupante, che descriveva quanto stava accadendo, è stato visionato anche dai militari che hanno avviato le indagini.
UN PADRE VIOLENTO
Il ragazzo, anch’egli di origine indiana, non piaceva al padre e il fatto che la figlia non si decidesse a lasciarlo lo ha portato a questo assurdo gesto. La giovane è risultata in buone condizioni fisiche, sebbene psicologicamente provata da quanto accaduto, e ha deciso di testimoniare contro il genitore il quale le aveva sottratto anche il telefonino di sua proprietà. Ora si trova sotto le cure di esperti e ospite di un centro antiviolenza, seguita dai servizi sociali. Il padre invece è agli arresti domiciliari su decisione del gip del tribunale di Vicenza.
IL CASO DI SAMAN
Questa vicenda porta subito alla mente quella ancora più grave accaduta ad Saman Abbas, la giovane sequestrata e uccisa dai suoi stessi familiari i quali non accettavano che la ragazza avesse deciso di adottare uno stile di vita occidentale e rifiutasse il matrimonio da loro combinato per lei. Questa volta, a differenza della povera Saman, per fortuna la vicenda si è risolta in modo positivo.