Litiga con il padre, poi lo accoltella e brucia il corpo: trovato il cadavere di Massimiliano Matteoni

ucciso Massimiliano Matteoni - 131222 meteoweek.com
Litiga con il padre, poi lo accoltella e brucia il corpo: trovato il cadavere di Massimiliano Matteoni. L’omicidio è avvenuto nella notte tra domenica e lunedì.
Una lite finita in tragedia, quella avvenuta a Buggiano, in provincia di Pistoia. Un omicidio che si è consumato nella notte tra l’11 e il 12 dicembre. Il corpo della vittima, Massimiliano Matteoni, è stato ritrovato in mezzo a dei cespugli, nella boscaglia nei pressi di via Campioni.

Il cadavere era orribilmente sfigurato, goffamente occultato, pare, da quello che sarebbe il figlio del 54enne. Ad essere stato fermato dalla polizia, infatti, è un 30enne già conosciuto dalle forze dell’ordine.
Preso a coltellate, poi dato alle fiamme: così muore Massimiliano Matteoni
Secondo quanto viene ricostruito dagli inquirenti, potrebbe essere stato il figlio di 30 anni ad uccidere il meccanico 54enne. Si sarebbero dati appuntamento, quando al culmine di un litigio il giovane avrebbe ucciso a coltellate il padre, dando poi fuoco al cadavere.
Il ritrovamento del corpo è avvenuto ritrovato nella boscaglia nei pressi di via Campioni, su una collina in Valdinievole. A scoprirlo, occultato in mezzo alla vegetazione, sono stati i carabinieri, allertati da un famigliare che non vedeva rientrare il 54enne. Sul corpo, viene riportato, sono state rinvenute diverse ferite di arma d’arma da taglio, ed evidenti segni di bruciatura. Il killer potrebbe aver cercato di rendere irriconoscibile il cadavere così da sviare le indagini. Indagini che, però, hanno portato al fermo da parte delle forze dell’ordine di uno dei figli della vittima.
Il 30enne avrebbe confessato di aver commesso il delitto nel corso della notte. L’interrogatorio di garanzia è previsto per la giornata di domani, mercoledì 14 dicembre. Il ragazzo pare fosse già noto alle forze dell’ordine, che in passato avevano chiesto l’intervento dei carabinieri per sedare alcune discussioni scoppiate in casa. Inoltre, pare sia da tempo in cura per alcuni problemi psichiatrici.
Dalle prime ricostruzioni e dai primi racconti offerti dal ragazzo, pare che l’aggressione sia avvenuta in un parcheggio di Chiesina Uzzanese. Dopo aver ucciso il padre, il 30enne si sarebbe disfatto dell’arma, e avrebbe trasportato il corpo della vittima in una boscaglia, dove avrebbe cercato di darlo alle fiamme. Infine, lo avrebbe abbandonato in una scarpata.
Sul caso stanno ora lavorando gli inquirenti. I due, però, pare avessero alle spalle un passato burrascoso, fatto di litigi e questioni famigliari irrisolte. I genitori dell’omicida sono separati da diverso tempo, e i rapporti tra padre e figlio sarebbero andati (forse anche per questo) peggiorando con il tempo. Non era la prima volta che i due si davano appuntamento per discutere. Si lavora, però, per cercare di capire l’esatto movente e l’esatta dinamica di quanto avvenuto domenica sera.