Falle nella rete Wi-Fi: attacchi con droni da parte degli hacker, bisogna fare attenzione a questo

Casa dolce casa. Un tempo si diceva così. Vero è che la tecnologia ha evoluto le nostre care quattro mura domestica, sempre più dotate di tutti i confort domotici possibili immaginati, ma le ha rese al tempo stesso, paradossalmente, più vulnerabili.

Mini drone - MeteoWeek.com 20221106
Mini drone – MeteoWeek.com

Un tempo si poteva, purtroppo, entrare in casa altrui solo fisicamente, adesso grazie anche alle falle nelle rete Wi-Fi, per liberare attacchi hacker con droni. Lo ha scoperto un team di ricerca con sede presso l’Università di Waterloo, che ha sviluppato un dispositivo alimentato da droni in grado di utilizzare le reti Wi-Fi per vedere attraverso i muri.

Il dispositivo, soprannominato Wi-Peep, può volare vicino a un edificio e quindi utilizzare la rete WiFi degli abitanti per identificare e localizzare tutti i dispositivi abilitati WiFi all’interno in pochi secondi. Il Wi-Peep sfrutta una scappatoia che i ricercatori chiamano Wi-Fi educato.

Come risolvere questo complesso problema

Drone spia - MeteoWeek.com 20221106
Drone spia – MeteoWeek.com

Anche se una rete è protetta da password, i dispositivi intelligenti risponderanno automaticamente ai tentativi di contatto da qualsiasi dispositivo entro il raggio d’azione. Il Wi-Peep invia diversi messaggi a un dispositivo mentre vola e quindi misura il tempo di risposta su ciascuno, consentendogli di identificare la posizione del dispositivo entro un metro. Il dottor Ali Abedi, professore a contratto di informatica a Waterloo, spiega il significato di questa scoperta. “I dispositivi Wi-Peep sono come luci nello spettro visibile e le pareti sono come il vetro”. Si spiega così il noto professore, entrando ufficialmente nel merito delle questione.

Utilizzando una tecnologia simile, è possibile tracciare i movimenti delle guardie di sicurezza all’interno di una banca seguendo la posizione dei loro telefoni o smartwatch. Allo stesso modo, un ladro potrebbe identificare la posizione e il tipo di dispositivi intelligenti in una casa, comprese telecamere di sicurezza, laptop e smart TV, per trovare un buon candidato per un’irruzione. Inoltre, il funzionamento del dispositivo tramite drone significa che può essere utilizzato in modo rapido e remoto senza molte possibilità che l’utente venga rilevato“. Come risolvere, dunque, questo problema?

Abedi un’idea già ce l’ha in attesa che i protocolli di sicurezza vengano inevitabilmente aggiornati. “Dobbiamo correggere la scappatoia del Wi-Fi Polite in modo che i nostri dispositivi non rispondano agli estranei – conclude – ci auguriamo che il nostro lavoro informi la progettazione di protocolli di prossima generazione“. Aspettando buone nuove, l’esortazione è quella di introdurre una variazione artificiale e randomizzata dei chip WiFi, con il fine di rendere sbagliati i calcoli utilizzati dal Wi-Peep.

FONTE

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