Mutui e tassi variabili: possibili rincari fino a 180 euro al mese

Mutui e tassi variabili: possibili rincari fino a 180 euro al mese. Previsto un ulteriore rialzo dei punti base dell’Euribor . Si attende il responso della riunione della Bce.

Un periodo non esattamente propizio, quello del mercato delle casa. Tanto che, secondo quanto emerso dai report, nell’ultimo trimestre la corsa alla casa sembra essere addirittura rallentata. A pesare, nemmeno a dirlo, la crisi economica e l’aumento del costo del denaro. Un mercato che rallenta, ma che comunque si muove – e lo fa in maniera diversa rispetto agli scorsi anni. Come emerso dalle analisi dell’Agenzia delle Entrate, sebbene si assista a una diminuzione degli acquisti di case finanziati col mutuo, è possibile anche osservare un aumento degli acquisti con richiesta delle agevolazioni prima casa. Ad oggi, dunque, chi compra casa lo fa per investire.

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Mutui e tassi variabili, possibili rincari fino a 180 euro al mese –  meteoweek.com

E chi invece compra ancora affidandosi al mutuo, lo fa prediligendo il tasso fisso a quello variabile. Basti pensare, del resto, che l’Euris (il parametro che rappresenta la base per i mutui a tasso fisso) ha registrato un sensibile calo nel mese di novembre. Al contrario, l’Euribor (il parametro di riferimento dei mutui a tasso variabile) ha registrato da inizio dicembre un aumento di 15 centesimi di punto. Un incremento, questo, che pare anticipare quello che sarà il responso della prossima, imminente riunione della Bce.

Si temono rincari fino a 180 euro (+39%)

Si terrà questo giovedì, 15 dicembre, la prossima riunione della Bce. Nel frattempo, il mercato dei mutui pare stia già anticipando quello che, probabilmente, verrà deciso nel corso dei lavori: un aumento che viene dato ormai per certo, e che promette diverse ricadute sulle rate dei mutui variabili. Secondo quanto emerge da un’analisi effettuata dagli esperti di Facile.it, è infatti possibile che la rata mensile dei mutui a tasso variabile possa aumentare di quasi 35 euro.

Nel suo studio, il portale ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126.000 euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, e ha ipotizzato due scenari: un aumento dell’Euribor di 0,50% e uno di 0,75%. Mentre nella prima metà del 2022 le rate sono cresciute solo di poco (+13 euro da gennaio a giugno), dal mese di luglio gli indici dei mutui hanno iniziato a decollare, dopo i tre aumenti dei tassi da parte della Bce. A dicembre la rata tocca ora i 602 euro, ovvero quasi 150 euro in più rispetto a quella di inizio anno.

Alla luce di quanto emerso, se la Bce dovesse quindi confermare un altro aumento del costo del denaro di 50 punti base con la prossima riunione, l’Euribor potrebbe crescere conseguentemente, e portare la tassa del mutuo variabile a quasi 35 euro in più rispetto ad oggi e 180 in più rispetto a inizio anno (+39%). Nel caso di un aumento di 75 punti base, la rata potrebbe invece salire ancora, arrivando a circa 653 euro (oltre 50 euro in più).

“L’Euribor, l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile, tende a cambiare sulla base delle aspettative dei tassi Bce, ma non è detto che lo faccia in misura uguale; per capire quindi come varieranno nel concreto le rate dei mutuatari, bisognerà aspettare di vedere come l’indice si muoverà rispetto alle decisioni della Banca Centrale”, ha sottolineato Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it.

Si tratta comunque di un aumento che sarà diverso per ciascun mutuatario, che si baserà su almeno due fattori: l’importo residuo del finanziamento da un lato, e il numero di rate mancanti dall’altro. Gli esperti consigliano per questo di fissare una soglia massima oltre la quale la rata del mutuo diventerebbe difficile da sostenere, o comunque di rivolgersi al proprio consulente o istituto bancario.

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