Qatar, come l’emirato si prepara a rifornire l’Europa (e non solo) di gas

Archiviati i Mondiali di calcio col trionfo dell’Argentina capitanata da Messi, è tempo di affari per il Qatar.

L’emirato del Golfo ambisce a un ruolo di primo piano come fornitore energetico dell’Europa. E non solo dell’Europa, ma anche di Asia, America Latina e Africa.

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha sconvolto il mercato globale dell’energia, lasciando il vecchio continente a corto di gas naturale, portando a rincari vertiginosi dei prezzi di tutti i combustibili fossili. Così, mentre avanza lo spettro di una recessione mondiale, il Qatar punta a giocare una parte da protagonista.

Molti esperti nel settore energetico, fa osservare il New York Times, sono convinti che il Qatar si appresti a diventare una specie di Arabia Saudita del gas. Ovvero un cruciale fornitore di energia a buon mercato e con vaste riserve a disposizione.

Nel 2021 il Qatar ha fatto partire i cantieri per costruire quattro nuovi giganteschi terminali di produzione ed esportazione. Un investimento che aumenterà di oltre un terzo entro il 2026 la capacità di esportazione dell’emirato. E nel corso del decennio le autorità qatariote hanno manifestato la volontà di portare a termine altri due terminali. Così la produzione di gas naturale liquido aumenterà di oltre il 60%, arrivando a toccare la quota di 126 milioni di tonnellate all’anno nel corso del decennio.

Export di gas raddoppiato ad agosto

Quest’estate le esportazioni di energia del Qatar – dove il gas naturale gioca la parte del leone – sono raddoppiate rispetto allo stesso periodo del 2021, arrivando a 9,2 miliardi di euro ad agosto. Il Qatar sta per battere il suo record di profitti annuali da esportazioni, che risaliva al 2013 prima che il boom dell’export del gas Usa facesse abbassare il prezzo del gas.

La società statale QatarEnergy, che gestisce il suo grande giacimento nazionale di gas offshore, sta investendo in tutto il mondo. Si sta espandendo in Brasile, Suriname, Angola, Sudafrica e altrove. Inoltre ha stretto un accordo di 15 anni per fornire gas alla Germania, alla quale fornirà due milioni di tonnellate all’anno a partire dal 2026 (le forniture qatariote però copriranno solo una piccola parte del gas fornito ai tedeschi dalla Russia).

Espansione del progetto North Field East (Nfe)

Lo scorso giugno Eni è diventata nuovo partner internazionale di QatarEnergy per l’espansione del progetto North Field East (Nfe). Il 19 giugno è stato firmato l’accordo di partnership per creare una nuova joint venture. QatarEnergy avrà una quota del 75% e Eni il restante 25%. A sua volta la nuova Joint Venture deterrà il 12,5% dell’intero progetto Nfe, che comprende 4 mega treni Gnl con una capacità combinata di liquefazione pari a 32 milioni di tonnellate/anno (Mtpa).

Col progetto Nfe, nel quale verranno investiti 28,75 miliardi di dollari, l’export qatariota di Gnl passerà dagli attuali 77 Mtpa a 110 Mtpa. Entro la fine del 2025 Nfe dovrebbe entrare in produzione. Nel progetto saranno impiegate tecnologie e processi all’avanguardia per ridurre al minimo l’impronta carbonica complessiva, tra cui la cattura e lo stoccaggio della CO2.

Il 12 giugno QatarEnergy ha firmato un accordo di collaborazione anche con la francese TotalEnergies per l’espansione di North Field. E di recente il Qatar ha firmato un contratto di 27 anni per fornire gas naturale alla Cina (alla quale fornisce giù un quarto del gas), il più lungo di sempre. Così QatarEnergy ogni anno manderà quattro milioni di tonnellate di gas naturale liquefatto all’anno da North Field East alla China Petroleum and Chemical Corporation (Sinopec).

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