Omicidio Apricena, la sorella della vittima ai vicini: “Con una chiamata ai carabinieri si sarebbe salvata”

Omicidio Apricena, la sorella della vittima ai vicini: “Con una chiamata ai carabinieri si sarebbe salvata”. Nel frattempo, convalidato il fermo per il marito 56enne.

Convalidato poche ore fa il fermo per omicidio volontario aggravato a carico di Angelo Di Lella. Il 56enne di Apricena viene infatti accusato del femminicidio della moglie, Giovanna Frino, morta a 44 anni lo scorso venerdì.

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Omicidio Apricena, la sorella della vittima ai vicini: “Con una chiamata ai carabinieri si sarebbe salvata” (foto via Leggo) – meteoweek.com

L’uomo è stato sottoposto all’interrogatorio di garanzia per le indagini preliminari, ed è comparso davanti al giudice ieri mattina. Si è tuttavia avvalso della facoltà di non rispondere. Si fa dunque ancora più forte l’appello della sorella della vittima: “Se aveste chiamato i carabinieri, mia sorella si sarebbe salvata”.

La sorella: “Bastava una chiamata e mia sorella si sarebbe salvata”

Non ha ancora confessato l’ex guardia giurata, accusata di aver ucciso la moglie nella giornata di venerdì scorso. Davanti al giudice il 56enne si è infatti avvalso della facoltà di non rispondere. Convalidata, però, la sua permanenza il carcere. Ancora in attesa, invece, per il via libera sull’autopsia sul corpo della vittima.

Secondo quanto viene ricostruito dagli inquirenti, Giovanna Frina è stata uccisa con tre colpi di arma da fuoco che l’hanno raggiunta al petto. Il femminicidio si è verificato nella mattinata di venerdì 16 dicembre, in un appartamento di via Saragat, ad Apricena. Una casa, questa, presso la quale la coppia viveva ormai da circa 20 anni, insieme alle tre figlie. Una di loro, di 17 anni, si trovava in casa (poiché ammalata) quando è successo il delitto.

Indaga ora la Procura di Foggia nel tentativo di far luce su quella che è stata la dinamica dell’omicidio, così come sul movente che ha portato il 56enne ad uccidere sua moglie. Dalle prime ricostruzioni, ottenute anche grazie alle testimonianze di alcuni vicini e conoscenti, la coppia era solita avere accese discussioni. Con i litigi diventati sempre più frequenti, pare che alla base potesse esserci un forte sentimento di gelosia da parte dell’uomo, ma si parla anche di uno stato di “prostrazione psicologica” derivante alla perdita del lavoro dell’ex guardia giurata.

Proprio ai vicini di casa, però, si rivolge il duro messaggio della sorella della vittima. In un post pubblicato su Facebook, la donna ha infatti rimproverato: “Mi rivolgo a tutte quelle persone che sentivano ogni volta le litigate di mia sorella con quel mostro. Invece di farvi i fatti vostri bastava una chiamata ai carabinieri e mia sorella si sarebbe salvata”.

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