Migranti, Meloni parla delle nuove norme:«Basta spola con gli scafisti»

Il premier Meloni chiarisce che «è finita l’Italia che si accanisce  con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente». 

Su Instagram il premier Giorgia Meloni posta un reel in cui mostra un estratto degli ultimi “appunti di Giorgia” nel giorno in cui entra in atto la legge che dà una stretta sulle Ong.

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Giorgia Meloni- Ansa/Giuseppe Lami

Nel reel, il presidente del Consiglio annuncia che «immigrazione illegale e tratta di esseri umani: è finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente». Meloni spiega ancora che nel diritto internazionale non è previsto che «ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola per trasferire gente da una nazione all’altra».

Meloni, come riporta l’Ansa, prosegue il suo discorso aggiungendo che con queste nuove norme si intende «circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionale con alcune regole abbastanza semplici: se tu ti imbatti in una imbarcazione e salvi delle persone le devi portare al sicuro, quindi non le tieni a bordo continuando a fare altri salvataggi multipli finché la nave non è piena” che non è “salvataggio fortuito di naufraghi”».

Altra cosa che la premier ci ha tenuto a sottolineare, è stato che deve esserci «coerenza tra le attività che alcune navi svolgono nel Mediterraneo e quello per cui sono registrate: navi commerciali che si mettono a fare la spola per il salvataggio dei migranti è una cosa che stride abbastanza».

Meloni parla anche di screening delle persone a bordo, di informazioni trasparenti in merito ai sistemi di salvataggio, norme per evitare che mentre si salva chi è a bordo di tali navi, non si metta in pericolo l’imbarcazione a cui si va vicino. Se queste regole non sono rispettate, non c’è nessuna autorizzazione a fare ingresso in acque internazionali, e se si infrange tale autorizzazione «si procede con fermo amministrativo dell’imbarcazione la prima volta per due mesi, la seconda con sequestro ai fini della confisca. Lo facciamo anche per rispettare i migranti perché qualcuno se sta rischiando la vita ha diritto a essere salvato ma cosa diversa è farsi utilizzare dalla tratta degli esseri umani del terzo millennio e continuare a far fare miliardi di euro a degli scafisti senza scrupoli», ha chiosato Meloni.

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