Sanità, attese lunghe e personale insufficiente: le assurde proposte del ministro

Per il Governo Meloni le problematiche della sanità pubblica si risolvono dando più soldi ai privati, azzoppando il pubblico e incentivando i medici a lavorare più ore. La pandemia non ci ha insegnato nulla, anzi il ministro Schillaci avanza idee ma non vuole metterci un soldo.

Che senso ha un sistema sanitario gratuito in un Paese dove per ottenere una diagnosi di una possibile malattia devi attendere fino a due anni? Il ricorso ad analisi e cure gestite da un istituto privato sono inevitabili con un dispendio di denaro per il singolo cittadino che spesso va al di là delle proprie capacità economiche.

E’ quanto emerge dal “Rapporto civico sulla salute” redatto da Cittadinanzattiva dove si evince che si può arrivare a fino 720 giorni per ottenere una mammografia, circa un anno per ecografie e tac, sei mesi per una risonanza e 100 giorni per una colonscopia, ma anche un anno anche per una visita dal diabetologo, 300 giorni per farsi visitare da un dermatologo, un reumatologo o un endocrinologo.

I problemi del nostro Sistema Sanitario Nazionale sembravano essere destinati ad affievolirsi grazie ai finanziamenti europei, a una maggiore attenzione da parte della politica e delle istituzioni in particolare dopo la crisi pandemica, che ha dato maggiore risalto alle criticità della Sanità italiana, ma così non è stato. La carenza di personale medico-sanitario non è stata risolta con l’innesto di nuova forza lavoro, i macchinari per le diagnosi sono vecchi e malfunzionanti, la capacità di servire il territorio è scarsa e il Covid ha allungato le liste d’attesa con oltre 100 milioni di prestazioni sanitarie inevase.

Per poter ottenere delle visite in tempi accettabili il 54% degli italiani nel 2021 ha speso 37 miliardi di euro nel 2021, mentre 5,6 di essi hanno dovuto invece rinunciare alla visita privata. Negli scorsi due anni circa l’11% dei cittadini ha dovuto rinunciare alle visite per i ritardi o le difficoltà di accesso alle strutture, le differenze tra le regione poi sono nette: in Sardegna il numero sale 18, 3%; in Abruzzo è al 13, 8%; in Molise e nel Lazio al 13, 2%. Tutti in aumento rispetto ai rilevamenti di due anni prima.

NESSUN SOLDO DAL GOVERNO

La legge di Bilancio promossa dal Governo Meloni e approvata dalla maggioranza parlamentare non prevede alcun nuovo investimento o assunzione per il SSN, nonostante ciò il ministro della Salute Orazio Schillaci propone soluzioni improbabili, chiedendo di aumentare i finanziamenti per il settore privato e alzare gli stipendi per i medici che decidono di rimanere più ore in servizio durante la giornata. Una serie di proposte assurde di cui però il ministro si sente in diritto di discutere: “Stiamo valutando i risultati delle misure messe in campo fino a oggi. In base a tali risultati cercheremo di investire le risorse in iniziative che ci consentano di recuperare le prestazioni inevase, anche con il contributo del privato accreditato – afferma Schiallaci in una intervista -. Ma con rigidi controlli sulla qualità e l’appropriatezza delle cure. Dobbiamo però garantire anche una remunerazione più adeguata ai medici che svolgono l’attività aggiuntiva dentro gli ospedali. È assurdo pagare quattro volte tanto professionisti esterni presi in affitto, quando ci sono quelli interni che già lavorano in team e garantiscono un alto livello di specializzazione“.

Ovviamente l’associazione dei medici protesta. “Non siamo addetti alla catena di montaggio ma eroghiamo cure. Vogliamo essere retribuiti per il nostro lavoro ordinario e invece si avvantaggiano i liberi professionisti che con la flat tax vedono ridursi la tasse dal 41 al 15%. Un regalo alle cooperative che affittano medici a costi quadruplicati – afferma Pierino De Silverio, segretario nazionale dell’Anaao, il sindacato di categoria -. La soluzione per gli ospedalieri c’è ed è una sola: assumere personale rendendo dignitoso e sicuro per tutti il lavoro in ospedale“.

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