Il 2022 è stato il più caldo degli ultimi 200 anni in Italia

Oltre un grado in più nelle temperature medie rispetto al 1800. Si rischia il disastro ambientale, ma molti Paesi sembrano ignorare il problema. 

Temperature record anche in questo inverno che fa registrare la stagione meno freddo dal 1800 a oggi in Italia. Il cambiamento climatico è reale, nel 2022 è diventato evidente anche per gli italiani ma lo dicono anche i dati diffusi oggi dall’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) i quali affermano che dal 1990 a oggi la temperatura media nel nostro Paese è stata superiore di 1,15 gradi C.

L’innalzamento maggiore si è registrato nel Nord-Ovest con una media massima raggiunta di 1,7 gradi in più, mentre nel resto del Nord Italia è stata di 1,37 gradi, al Centro di 1,13 gradi e al Sud di 1 grado. Non è andata meglio nel resto d’Europa, in Francia per esempio gli anni più caldi sono stati quelli successivi al 2010, in Gran Bretagna nel 2022 la temperatura media è stata addirittura di 10 gradi in più. Nel resto del Vecchio Continente si prevede che le temperature potrebbero salire ancora.

Secondo le stime di previsione effettuate dal Met Office, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, nel 2023 la temperatura media nel mondo sarà aumentata tra 1,08 °C e 1,32 °C in più rispetto all’anno 1850, ovvero quando le emissioni di gas serra sono iniziate a causa dell’avvio dell’era industriale in Occidente. Secondo gli esperti per impedire ulteriori danni causati dal clima come inondazioni e lunghi periodi di siccità sarebbe necessario tornare al livello di emissioni di quasi 170 anni fa.

L’anno caldo è in linea con gli impatti reali che ci aspettiamo come risultato del cambiamento climatico indotto dall’uomo. Anche se non significa che ogni anno sarà il più caldo mai registrato, il cambiamento climatico continua ad aumentare le possibilità di anni sempre più caldi nei prossimi decenni” afferma Mark McCarthy del Met Office.

La conferenza sul clima dell’Onu Cop27 tenutasi al Cairo quest’anno che ha visto incontrarsi la maggior parte dei Paesi del mondo per affrontare il problema, non ha dato i frutti sperati, lasciando in sospeso molti dei problemi da risolvere con moli Paesi che hanno scelto la strada dell’egoismo nazionale contro le necessità globali. La creazione di un fondo per risarcire i Paesi più colpiti dai disastri ambientali appare poca cosa rispetto alle gravità che incombono e non è nemmeno stato reso ancora operativo. Solo 30 Paesi tra i partecipanti hanno deciso di ridurre le emissioni e darsi degli obiettivi a breve termine.

Impostazioni privacy