Migranti, Piantedosi: “No a Sicilia e Calabria come campi profughi Ue”

Il numero uno del Viminale vola ad Agrigento per ribadire la linea del governo su migranti e Ong e assicurare aiuti ai sindaci in prima linea negli sbarchi.

Il ministro risponde alle polemiche e alle accuse di chi sospetta un obiettivo politico dietro la scelta di indirizzare le navi Ong più a Nord.

Perché il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è andato in Sicilia? Per dare rassicurazioni sul fatto che non verranno a mancare gli aiuti all’isola diventata, suo malgrado, la “prima frontiera d’Europa”. Una risposta implicita, quella del Viminale, all’appello allarmato del sindaco di Lampedusa che solo pochi giorni fa aveva espresso tutta la sua preoccupazione per i 3 mila sbarchi di migranti in una sola settimana.

Si è parlato di una “zona franca”, di deroghe per assumere personale, di finanziamenti. L’auspicio de ministro è di tornare tra un mese con qualcosa di più che parole e promesse. Ovvero con dei fatti tangibili. Per evitare, ha detto Piantedosi, che Sicilia e Calabria siano “condannate a essere il campo profughi dell’Europa”.

Ribadita la linea del governo su migranti e Ong

Il governo conferma così la linea di “alleggerimento” e di “equa distribuzione” dei migranti. Una linea gradita ai primi cittadini di Lampedusa e di Agrigento, Filippo Mannino e Francesco Miccichè, in prefettura nella città dei Templi per un vertice urgente del Comitato sicurezza. Una linea meno gradita invece alle navi delle Ong, che adesso saranno obbligate, dopo i salvataggi in mare, a fare rotta verso Ancona o verso altri porti ancora più settentrionali. Col sospetto che ci sia anche il tentativo di scaricare il peso dei flussi migratori su città governate dal Partito democratico.

Piantedosi nega e parla di scelte “ispirate al buon senso, alla propria coscienza”. Nessun tentativo di dirottare i migranti su città amministrate dal Pd, l’obiettivo del governo è “solo quello di garantire una redistribuzione equa”. Ancona poi, ricorda il ministro, non si trova in una regione amministrata dal Pd. Anche dal punto di vista tecnico, sottolinea, la navigazione verso Ancona non pone particolari problemi a navi dalla stazza importante come quelle delle Ong, tanto più in presenza di condizioni meteo non proibitive.

Obiettivo: ridurre le partenze

Il ministro dunque rassicura: “Non c’è nessun rischio per le navi a raggiungere i porti assegnati”. L’obiettivo resta comunque quello di “ridurre le partenze”, per raggiungere il quale si sta lavorando con la Tunisia e con la Turchia. Lo sperano anche i due sindaci siciliani, in particolare il sindaco Mannino: l’hotpost di Lampedusa è al collasso, tanto che in pochi giorni si è ammassata una quantità colossale di rifiuti. “Gli stessi prodotti in un anno dai 6 mila abitanti”, ricorda il primo cittadino. Da qui la promessa di un risarcimento. Infine, prima di lasciare Agrigento, Piantedosi risponde alla domanda di un giornalista sul superlatitante di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro: “Mi auguro di essere il ministro dell’interno con il quale si giungerà all’arresto di Matteo Messina Denaro”.

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