No Vax nelle chat: l’indirizzo di Mario Draghi e il tritolo sul Parlamento

Sono in corso delle operazioni da parte della Polizia di Stato di oggi, con perquisizioni domiciliari e informatiche. Secondo quanto raccolto fino ad ora dagli investigatori, vi sono alcune dichiarazioni fatte in chat dai No-Vax, secondo i quali la stampa è ‘asservita al regime’.
“Quando andremo a Roma i primi” da aggredire “sono i giornalisti”. Lo affermavano in chat gli 8 No Vax coinvolti nell’operazione di oggi della Polizia di Stato invitando a “usare le molotov” (che non risulta possedessero) per “far saltare i furgoni delle tv”. Secondo quanto riferito in questura a Milano, “per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio”. Nella chat, da cui emergono le direttive in vista della manifestazione a Roma, i No Vax hanno preso di mira “i giornalisti, i media saranno i primi ad andarsene. – si legge nel testo agli atti dell’indagine della Procura di Milano -. Se in lontananza nascosti vedete i furgoni delle tv private o pubbliche, dategli fuoco….una molotov… dategli fuoco. Ok ragazzi non voglio vedere giornalisti…. – prosegue il messaggio – avete capito anche il perché non li voglio vedere? Eh?… Perchè…quanta gente hanno fatto fuori…quanta gente ragazzi. Quanti dei nostri vecchi hanno fatto fuori”.
Anche l’indirizzo del premier Draghi e il tritolo sul Parlamento
In una delle conversazioni degli otto No Vax indagati veniva scambiato l’indirizzo dell’abitazione del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. “L’appartamento di Mario Draghi è situato al civico n… del quartiere… Ma questa fonte non è sicura”. Si tratta, hanno precisato gli inquirenti, di un indirizzo istituzionale già uscito però in precedenti proteste No Vax. In una delle conversazioni inoltre istigavano alla violenza, parlavano di far saltare il Parlamento con del tritolo, avvalendosi di un drone. Non si tratterebbe però di un progetto ma di farneticazioni, definite dagli inquirenti “puro odio delirante”. “Radere al suolo il Parlamento con tutti loro dentro – quanto si legge – basta un piccolo drone pilotato a distanza da uno dei tetti di Roma… un 500 grammi di tritolo e lo lasci cadere durante la seduta…”. I No Vax del canale Telegram incriminato erano anche convinti che i parlamentari non siano davvero vaccinati ma che, ‘ben consapevoli di un esperimento di ingegneria genetica in atto’, si sarebbero fatti inoculare solo una soluzione fisiologica”.
“Non c’è stato nessun arrestato tramite Telegram, che non fornisce informazioni relative all’utenza che usa gruppi e canali”. E’ il messaggio diffuso su alcune chat no vax. “Le persone sono state rintracciate grazie a trojan inviati via chat dai servizi sotto copertura”, si legge su una chat, che invita gli attivisti no vax a “non scambiare numeri di telefono” e a “non cliccare link che portano ad altre app. Semplici regole per ridurre il rischio a zero”.
Perquisita cameriera nel padovano
È una donna di 53 anni l’attivista del gruppo Telegram “I guerrieri” ad essere stata perquisita dalla Digos di Padova questa mattina. L’attività della polizia di Padova, coordinata dalla procura di Milano, è giunta fino a Mestrino, dove abita la 53enne cameriera, dopo aver captato alcuni messaggi telegram che incitavano alla violenza nei confronti di figure istituzionali. In particolare la donna, convinta no-Green pass, avrebbe invitato tutti al lancio di uova al ministro Roberto Speranza che giovedì scorso avrebbe dovuto essere presente alla festa di Articolo 1 “Pane e Rose”, a Chiesanuova. La visita è poi stata annullata per altri impegni istituzionali. Particolare attenzione della Digos era stata posta anche per la visita dell’ex premier Giuseppe Conte due giorni fa ad Albignasego. Alla 53enne è stato sequestrato il cellulare e altri dispositivi elettronici.