Nadia Toffa l’eredità lasciata con il suo “testamento” è veramente preziosa!

Combattere sempre”. Tra le parole di Nadia Toffa durante l’intervista rilasciata a Verissimo, risuona nel silenzio della stanza questa frase, appena scritta. La conduttrice de Le Iene appare serena mentre racconta della sua malattia, pur sapendo che avrebbe potuto non farcela. E così è stato: si è spenta all’età di 40 anni il 13 agosto scorso.

Nadia Toffa l’eredità non solo ai familiari | Ecco il testamento – meteoweek.com

Ha lasciato in tutti un testamento, spirituale, filosofico. Nel corso dell’intervista Nadia Toffa non lesina di citare il Signore. “Il Signore non è crudele. Non ci vuole vedere soffrire. Io ci credo in Dio” dice la conduttrice e giornalista Mediaset de Le Iene rivolgendosi alla conduttrice di Verissimo Silvia Toffanin.

Nadia Toffa e il Fardello

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Il Signore non è cattivo – dice Nadia Toffa – ci mette davanti delle sfide che possiamo affrontare. Questa è la mia sfida. Io all’inizio mi chiedevo: perché proprio a me? Perché chi è che vuole il cancro… Silvia parliamone… poi mi son detta: ‘perché non a me?’è pieno di bambini che muoiono al primo giorno di vita… questo è il mio dolore e io me lo devo portare, è il mio fardello”.

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Classe 1979, Nadia Toffa era originaria di Brescia e aveva debuttato in tv a soli 23 anni in un’emittente locale: Telesanterno. Da qui a Le Iene, per dieci anni, un periodo in cui la Iena Nadia, donna molto professionale e appassionata del suo lavoro, si è fatta amare dal pubblico.

Poi è arrivata la malattia.

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“Da una sfida si può trovare anche del buono… “e poi di nuovo Nadia parla del Signore, ribadendo che non è cattivo ma che ci stimola per farci migliorare”.

Nadia racconta della forza dei medici e della clown terapia. “Fa bene il buon umore, non si risolve un cancro, però aiuta il buon umore in tutte le cose.”.

Parla del cancro, di quanto si soffra con le terapie e dice che non lo augurerebbe neppure al suo peggior nemico. “Poi – aggiunge – ognuno è libero di gestire come vuole la propria sofferenza, il proprio dolore. Massimo rispetto ci deve essere per tutti.”.

 

 

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A conclusione dell’intervista, chiede scusa Nadia per aver usato la parola “dono” in un post pubblicato sui social. Una parola usata forse impropriamente ma con la quale Nadia si rivolgeva alla vita, alla bellezza di vivere, alla gioia di vivere. E non alla malattia. “Io non ho fretta, dove devo andare? Non ho niente di più importante da fare, se non vivere…”

Serena Marotta

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