Vite al Limite, la verità sul programma del Dottor Nowzaradan: cosa c’è dietro

Il programma Vite al Limite, racconta le dolorose storie di persone che soffrono di obesità, giunto ormai all’ottava edizione, è molto seguito, sia negli Stati Uniti che in Italia, dove è trasmesso dal canale Real Time. Nel tempo il grande pubblico si è diviso diverse volte: numerose sono state infatti le critiche mosse al Dottor Nowzaradan, che visita i pazienti nella sua clinica di Dallas, in Texas. Ecco i retroscena che le telecamere non mostrano.

Il lavoro di Nowzaradan

Nel programma viene specificato che, il Dottor Nowzaradan, visita i pazienti che soffrono di grave obesità, cercandoli di aiutare a raggiungere un peso ideale che potrebbe in seguito portarli ad un operazione chirurgica per rimuovere il grasso in eccesso. Si tratta di un lavoro molto complicato che verte sulla condizione anche psicologica dei suoi pazienti. Il suo obiettivo, infatti, è cerca di frenare lo stile di vita dannoso e le abitudini alimentari che hanno portato i pazienti, appunto, a vivere una vita al limite.

Si tratta di un percorso molto lungo, che dura mediamente 12 mesi. In una conferenza medica del 2017, il Dottor Nowzaradan, ha dichiarato di non avere un processo di preparazione schematico come gran parte dei medici, ma valuta i pazienti caso per caso. La motivazione del paziente gioca un ruolo fondamentale, ed è proprio lì che interviene il noto medico, imponendogli diete che hanno l’obiettivo di diminuire l’apporto calorico. Non sempre, come i telespettatori del programma sanno bene, ciò avviene: in tanti casi i miglioramenti sono lievi, in altri, invece, non ci sono affatto. Ma innegabile che, quando il ricercato cambiamento avviene, il Dottore ha compiuto in quasi miracolo, cambiando radicalmente – in alcuni salvando – la vita di queste persone.

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Le critiche al programma

Sono diverse le critiche arrivate al programma nel corso degli anni, sia da colleghi del Dottor Nowzaradan che dagli spettatori. In primo luogo, si accusa, c’è una spettacolarizzazione del dolore. In secondo luogo, alcuni medici, hanno accusato il Dottore di dare false speranze.

Una delle pazienti del programma, La Rachdi, ha difeso il programma, sottolineando come seguendo la dieta si sia motivata. La donna è migliorata e oggi va ancora in palestra 3 volte a settimana.

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Il Dottor Nowzaradan portato in tribunale da alcuni pazienti

Non tutto, come detto, però va nel verso giusto. Alcuni pazienti, al termine del loro percorso, hanno citato in giudizio il Dottore e la produzione del programma per: “Negligenze e per aver violato il loro dovere di ragionevole cura”. Nonostante, dunque, ci siano delle cause pendenti, il programma e lo stesso Dottore Nowzaradan continuano il loro percorso.

Le diete previste sono povere di carboidrati e di grassi ma ricca di proteine, ovviamente sono evitati snack e zuccheri altissimi. Si basano su cibo in piccole quantità, e i pazienti mangiano anche farina d’avena o albumi. A colazione, proteine magre a pranzo e per cena, gli spuntini sono limitati a rotoli di tacchino o prosciutto semplice.

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