Romano Prodi. Salvini abbassi la testa e chieda scusa all’Europa

Romano Prodi. Salvini abbassi la testa e chieda scusa all’Europa

Romano Prodi. Salvini abbassi la testa e chieda scusa all'Europa - meteoweek

Romano Prodi ha preso parte all’evento Repubblica delle Idee 2019 ed ha contestato duramente la situazione attuale del Governo Italiano nei confronti della UE. 

Salvini abbassi la testa e chieda scusa all'Europa - meteoweek.com
Salvini abbassi la testa e chieda scusa all’Europa – meteoweek.com

Oltre centotrentamila presenze alla Repubblica delle Idee 2019 che si è chiusa domenica all’una di notte in piazza Maggiore, con la lezione rock di Ernesto Assante e Gino Castaldo sui Queen e un ballo scatenato collettivo sulle note dei Clash: “Should I stay or should I go?”.

“Le misure economiche di Di Maio e Salvini hanno bloccato il Paese e stanno portando l’Italia a una stagnazione molto pericolosa, sono degli incapaci, dei cialtroni”, ha detto Renzi intervistato da Stefano Cappellini.

L’assist a Romano Prodi l’ha dato il segretario PD Nicola Zingaretti che ha parlato del progetto: Non dobbiamo vergognarci di dire che attraverso l’esperienza di Romano Prodi, l’Ulivo ha portato all’unica vittoria del centrosinistra”. 

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La replica di Prodi non si è fatta attendere, e ieri sera in chiusura dell’evento dal palco di Piazza Maggiore:

“Posso avere qualche punto in cui dissento da Zingaretti? Non so se si andrà ad elezioni nel 2019, ma si pensi ad altro: cioè a fare il programma e a radunare forze alternative a questo Governo. Va creata una coalizione riformista che rimetta a posto il Paese, non a colpi di twitter, ma con un programma. Va ricreato ottimismo nella ricostruzione del Paese, fiducia, per vincere nelle urne. E non lo si fa da soli. Quando il PD ha pensato di poterlo fare ha perso”. 

Per Prodi, infatti, c’è oggi la possibilità di ricostruire quello che in questi anni è stato perduto “e lo si deve fare non nella Rete, che è luogo di espressione e non di formazione, ma in strutture di formazione”. Per battere il Governo Lega-M5S, l’unico mezzo sarebbe creare una coalizione alternativa: “C’è la necessità di una coalizione, il problema è lo spirito con cui la fai e il programma che non può essere conflittuale. Dunque: federare e dare obiettivi chiari come una maggiore equità. Di fronte allo sfacelo politico abbiamo ancora una società produttiva, forze come i ragazzi che si battono per l’ambiente in cerca di rappresentanza”. L’Europa, continua il Professore, resta per Prodi l’unica possibilità per contrastare l’autoritarismo.

L’ex Premier tuona anche sul Governo attuale: “Siamo al capolinea”, dice in un intervista a L’Espresso . Il riferimento è alla situazione economica: “La nostra situazione è drammatica, al di là di ogni immaginazione, il debito cresce sempre di più, le previsioni europee arrivano al 135% tra debito e Pil”. Quanto a Quota 100: “Tanta gente si aspettava e voleva andare in pensione, ma non hanno messo in nota i finanziamenti, sarà una misura costosissima”. 

Prodi su Salvini: “Smettiamola di parlare di lui parliamo dei problemi del Paese. Lui è uno che tira dritto, ma non ha tenuto conto delle curve. In questo momento, dove la curva è dietro l’angolo, Salvini ha dei problemi: ritengo abbia tenuto una velocità eccessiva e credo che ora sia finita la sua parabola ascendente perché ha di fronte un problema gravissimo”.

I sovranisti non conteranno nulla in Europa, non sono in grado nemmeno di trovare una maggioranza. Il problema è l’Italia; oltre a essere isolati questo governo ha insultato i dirigenti europei e provocato i leader”, continua Prodi che prospetta una posizione marginale a Buxelles. “Credo che sarà difficile avere incarichi importanti: o chiniamo la testa e chiediamo scusa o non conteremo più niente“, prosegue l’ex Premier. “In 25 anni l’Italia perderà la popolazione dell’Emilia Romagna. O gli italiani si rimettono subito a fare figli, e non lo vedo un orizzonte probabile, o c’è bisogno di immigrazione. L’abbiamo avuta, con i mungitori e le badanti, senza problemi. Ora con la guerra in Libia sono cambiate le cose e fino a che ci sarà questa guerra l’immigrazione sarà un problema. Solo che l’Italia non c’è su questa partita, il conflitto libico è passato nelle mani delle grandi potenze e della Francia“.

E ancora: “Il problema nostro è diventato l’esclusione: dovremmo regolarizzare gli arrivi, invece fanno una politica di segregazione, dannosa anche dal punto di vista economico. Per non accogliere poche centinaia di migranti si rinuncia a organizzare l’immigrazione e a regolarizzare persone che ora sono cittadini di niente e di nulla”.

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