Nadia Toffa: i suoi gesti hanno lasciato il segno spunta la petizione su di lei

Nadia Toffa è deceduta il 13 agosto scorso a causa di un cancro. La conduttrice televisiva era molto amata dal pubblico. Taranto vuole regalarle un omaggio per non dimenticarla e spunta una petizione

La foto che accompagna la Nadia Toffa petizione su Change.org – meteoweek.com

Intitolare a Nadia Toffa il reparto di Oncoematologia pediatrica Santissima Annunziata di Taranto. È questa la petizione pubblicata su Change.org questa mattina che conta già quasi 50 mila firme. La conduttrice de Le Iene morta il 13 agosto scorso a causa di un cancro era cittadina onoraria di Taranto, città dove la conduttrice e giornalista televisiva aveva contribuito a diverse battaglie in difesa della salute dei cittadini e dei bimbi.

La petizione su Change.org

“La conduttrice de “Le Iene”, Nadia Toffa è scomparsa il 13 agosto 2019 a causa di un tumore. Era cittadina onoraria di Taranto, su delibera del Consiglio comunale. Questo il riconoscimento che le era stato dato per le sue battaglie in difesa della salute dei tarantini, e dei bambiniin particolare modo, salute costantemente minacciata dall’inquinamento del polo siderurgico.

Grazie a Nadia Toffa, Taranto ha un reparto Oncoematologico Pediatrico.

Credo che sia giusto dare a questo reparto il suo nomeper ringraziarla l’impegno e la speranza che ha regalato ai genitori e bimbi di Taranto poco fortunati.”

La foto che accompagna la Nadia Toffa petizione su Change.org – meteoweek.com

Nadia Toffa lascia una grande eredità spirituale

Nadia aveva solo 40 anni, era nata a Brescia nel 1979. Aveva debuttato in televisione a soli 23 anni in un’emittente locale: Telesanterno. In pochissimo tempo, dopo essere passata a Mediaset, si era fatta amare dal pubblico grazie alla sua professionalità, al suo essere una donna speciale ai suoi servizi giornalistici sempre a difesa dei più deboli. Poi la malattia che non le ha dato tregua e lo sfogo sui social, in tv per cercare di far capire alla gente che non bisogna vergognarsi, che si deve “combattere sempre”. In una delle ultime interviste, Nadia Toffa diceva: “Il Signore non è cattivo. Ci mette davanti delle sfide che possiamo affrontare. Questa è la mia sfida. Io all’inizio mi chiedevo: perché proprio a me? Perché chi è che vuole il cancro… Silvia parliamone… poi mi son detta: ‘perché non a me?’è pieno di bambini che muoiono al primo giorno di vita… questo è il mio dolore e io me lo devo portare, è il mio fardello”.

Serena Marotta

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