Assassini Luca Sacchi | Arrestati i due malviventi: decisiva la denuncia di uno dei genitori!

Assassini Luca Sacchi, arrestati i due malviventi che la scorsa notte hanno ucciso con un colpo di pistola la testa il ragazzo che ha tentato di difendere la fidanzata.

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Si chiamano Valerio del Grosso e Paolo Pirino, rispettivamente di 20 e 21 anni, e vivono a San Basilio i due autori dell’omicidio di Luca Sacchi. La procura ha emesso un decreto di fermo per omicidio volontario in concorso e rapina. La vittima è stata uccisa con un colpo di pistola alla nuca a Roma dopo aver cercato di difendere la sua ragazza da una rapina. I due, al contrario delle voci girate in mattinata, non si sono costituiti. Gli inquirenti li hanno raggiunti grazie alla denuncia in un commissariato di zona dei genitori di uno dei due fermati.

Assassini Luca Sacchi, arrestati i due malviventi. Avevano tentato di rapinare la fidanzata del ragazzo

Dietro all’omicidio, pare ci fosse uno scambio di droga finito in tragedia. Luca e Anastasiya, la sua fidanzata, hanno chiesto droga ai due (pare che si tratti di hashish, ndr). I pusher, che erano nei dintorni del pub in cerca di clienti con la loro auto, hanno chiesto di vedere i soldi. La ragazza di 25 anni li mostra e i due malviventi tornano nella Smart, ma si ripresentano armati per strappare la stessa borsa piena di denaro alla giovane. Luca reagisce, colpisce uno dei due e l’altro gli esplode un colpo alla nuca, uccidendolo.

L’episodio è stato commentato dal capo della Squadra mobile Luigi Silipo e il colonnello dei carabinieri Mario Conio del Comando del reparto operativo provinciale: “I due fermati non hanno ammesso loro responsabilità. Sono stati rintracciati e catturati durante l’attività di indagine congiunta scattata subito dopo i fatti. Sono stati individuati nei luoghi dove si nascondevano“. In particolare, uno dei due ventenni, è stato rintracciato nella sua abitazione.

La famiglia di Luca decide di donare gli organi del ragazzo

Intanto la famiglia di Luca ha deciso di donare gli organi del ragazzo, che hanno superato i test tossicologici. Questo getta ombre sulla ricostruzione del possibile acquisto di droga, tenendo il caso ancora non totalmente risolto.

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