Arcelor Mittal offre un miliardo pur di andarsene

Arcelor Mittal pagherebbe un miliardo pur di chiudere ogni questione con il Governo ed andarsene da Taranto. L’indiscrezione arriva da alcuni quotidiani secondo i quali l’offerta sarebbe contenuta in una lettera inviata al Governo. Che però ne vorrebbe, per accettare, almeno il doppio.

Ex Ilva
Ex Ilva

Un milione di euro: è’ quanto offre Arcelor Mittal al governo italiano pur di chiudere ogni questione relativa all’ex Ilva di Taranto ed andarsene. L’indiscrezione arriva da alcune fonti di informazione locali: l’offerta sarebbe contenuta in una lettera inviata all’attenzione del governo contenente cifre e dati. Una offerta che però, sempre secondo le indiscrezioni, non basterebbe: il governo, per accettare questa “risoluzione consensuale”, ne vuole quasi il doppio.

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La cifra proposta da Arcelor Mittal viene fuori da una somma tra diverse voci: i 500 milioni relativi allo svuotamento del magazzino,  90 milioni della fideiussione intestata all’Ilva a garanzia dei pagamenti dei canoni di affitto e infine la rinuncia agli investimenti ambientali finora sostenuti, che ammontano a 400 milioni circa.

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Una cifra che, come detto, non basta al nostro governo, che chiede praticamente il doppio. All’appello mancherebbero infatti 350 milioni di manutenzioni non effettuate e 500 milioni di penale per la risoluzione anticipata del contratto. 850 milioni. Una distanza notevole, che evidenzia ancora una volta l’enorme difficoltà di questa trattativa. Che – ricordiamo sempre – ha come oggetto la sopravvivenza di tantissimi posti di lavoro. A partire dai quasi 5 mila esuberi che la Arcelor Mittal aveva previsto dal 2020 al 2023,  e che sono stati alla base della prima rottura con il governo italiano. 4700 lavoratori in meno significa di fatto dimezzare la forza lavoro attiva nella struttura di Taranto. Una decisione che ha creato i presupposti per la rottura.

ArcelorMittal
ArcelorMittal

La tensione è alta, e non solo tra l’azienda ed il governo: anche i sindacati sono sul piede di guerra. L’ultima iniziativa di protesta è lo sciopero di trentadue ore indetto il 10 dicembre: per permettere ai lavoratori di partecipare allo sciopero nazionale previsto a Roma e per protestare contro le “comandate”. Secondo i sindacati, Arcelor Mittal impedisce ai lavoratori di partecipare allo sciopero. Ennesimo attacco nei confronti della ditta, accusata di inadempienza sul versante “della sicurezza, della salvaguardia ambientale e impiantistica dello stabilimento”.

 

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