Omicidio Bazzano, proseguono le indagini si cercano le ogive

Proseguono le indagini dei carabinieri: i militari sono alla ricerca dei cinque bossoli esplosi dal custode della villa che hanno ucciso uno dei presunti rapinatori. Il sospetto è che i colpi siano stati sparati non in aria, come dichiarato, ma ad altezza d’uomo.

Indagini a Bazzano
Indagini in corso a Bazzano

Sono ancora in corso le indagini sull’omicidio di Bazzano: gli uomini della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo dei Carabinieri stanno ancora cercando i bossoli dei colpi che hanno ucciso un presunto rapinatore di circa venti anni. A sparare, il custode di una villa: nella notte tra il 4 ed il 5 dicembre Stefano Natalini (questo il nome del custode, ndr) sente dei rumori provenienti dal cancello della villa dove lavora.

L’uomo prende un fucile, si affaccia ad una finestra ed esplode dei colpi, “solo per spaventare”: così almeno ha raccontato lui stesso ai carabinieri. Purtroppo, almeno uno dei colpi raggiunge uno dei rapinatori, o almeno presunti tali, colpendolo alla schiena.

Il cadavere è rinvenuto dallo stesso Natalini: interrogato per due ore, ribadisce sempre la stessa tesi. I colpi erano per spaventare, non per colpire. Eppure ci è scappato il morto: un giovane, dall’età apparente compresa tra i venti ed i venticinque anni.

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L’indagine dei carabinieri vuole appurare se quanto dichiarato dal custode sia vero: ha sparato in aria o ad altezza uomo, magari mirando verso qualcuno?

La differenza è sostanziale: è quella che passa tra legittima difesa ed eccesso colposo. Il fatto che l’autopsia – effettuata ieri sul corpo del giovane – abbia evidenziato che il colpo mortale sia arrivato alle spalle, non depone a favore di Natalini.

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Le ricerche che la Scientifica dei Carabinieri ha deciso di riprendere oggi sono volte a questo: ricostruire l’esatta dinamica della vicenda.

Le ricerche dei bossoli, a differenza delle primissime indagini, sono concentrate in un’area più ristretta. A definirla, le prove balistiche degli esperti della Procura, che hanno già in parte definito lo svolgimento dei fatti.

A questo punto, non resta che attendere i risultati di questa seconda fase delle ricerche.

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