Condannato, investì la figlia per gelosia in provincia di Vercelli

Condannato, investì la figlia per gelosia in provincia di Vercelli lo scorso marzo. Il Tribunale ha inflitto una pena di 10 anni, avendo anche maltrattato la ragazza per due anni.

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Condannato, investì la figlia per gelosia in provincia di Vercelli

Condannato, investì la figlia per gelosia in provincia di Vercelli lo scorso marzo. Il 50 enne di origine marocchina, dovrà scontare una pena di 10 anni di carcere. Lo scorso marzo infatti, a Livorno Ferraris, cercò di  investire la figlia di vent’anni. La decisione del tribunale è di oggi. Quando i carabinieri, qualche mese fa, giunsero sul luogo dell’incidente, scoprirono che a investire  la ragazza era stato proprio il padre della vittima.

La ragazza aveva riportato solo ferite lievi ad una gamba. Ma in caserma, la aveva raccontato ben altro: la verità era che da oltre 2 anni il padre la maltrattava, poiché non accettava il suo modo di comportarsi in pubblico. Era molto geloso, ma non per questioni religiose. La gelosia dipendeva dalla mentalità possessiva. Per colpa dei suoi atteggiamenti, negli ultimi tempi i  rapporti tra padre e figlia si erano ulteriormente deteriorati.

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Ai militari la giovane aveva poi spiegato che nel giorno in cui è stata investita con l’auto, doveva sostenere un colloquio di lavoro. Il padre aveva  proposto, per controllarla, di accompagnarla ma lei però aveva rifiutato, rivendicando la sua indipendenza. L’uomo non si era arreso, sospettando qualche atto contro di lui. Aveva quindi deciso di seguirla, continuando, lungo la strada, ad invitarla a salire in auto. Un atteggiamento quasi da staker, con l’unico obbiettivo di costringerla a comportarsi e agire come voleva lui. Avendo continuato a rifiutare la ragazza, ad un certo punto, all’ennesimo rifiuto, l’uomo era andato su tutte le furie. Impulsivamente aveva accelerato. Con mossa improvvisa ha investito la figlia con l’auto.

Condannato, investì la figlia per gelosia in provincia di Vercelli lo scorso marzo, dovrà scontare una pena di  10 anni. Solo la prontezza di riflessi della giovane le aveva permesso di scansarsi evitando cosi’ di essere investita in pieno. Pur avendo riportato lievi ferite, la ragazza ha avuto la forza di denunciare l’aggressione, anche se si trattava di suo padre. L’uomo, pertanto, era stato interrogato in caserma. Da un riscontro con i racconti della figlia era poi stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.  Oggi l’epilogo giudiziario della vicenda.

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