Processo Borsellino, in aula scoppia una lite. Udienza sospesa

Il pm Annamaria Palma ha attaccato la difesa della parte civile. Lite in aula durante il processo sul depistaggio Borsellino.

Bagarre in aula al processo sul depistaggio sulla strage Borsellino. Il presidente Francesco D’Arrigo si è trovato costretto a sospendere l’udienza per cinque minuti. La lite è scoppiata per una frase pronunciata dall’Avvocato generale dello Stato Annamaria Palma, che, sentita come teste indagata di reato connesso, ha esclamato: “Io venivo attaccata in aula dai difensori degli imputati che oggi sono parte civile”. Prendendosela, di fatto con i difensori di parte civile degli imputati che furono condannati ingiustamente al processo Borsellino.

“Se noi siamo parte civile è perché siamo stati calunniati”, èinsorto l’avvocato Giuseppe Scozzola, difensore di Gaetano Scotto e Vincenzo Orofino. E la Palma: “Lei sedeva a difendere gli imputati”. E Scozzola alzando ancora di più la voce: “Imputati che sono stati assolti e revisionati”. E aggiunge: “La smetta. Non permetto che un indagato di reato connesso faccia queste affermazioni”. A questo punto il Presidente D’Arrigo ha sospeso l’udienza per cinque minuti.

Fiammetta Borsellino, presente in aula, è rimasta impassibile ad ascoltare il botta e risposta tra l’avvocato generale di Palermo Palma e l’avvocato Scozzola.

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“Dopo la morte di Paolo Borsellino– ha testimoniato Palma -andai a trovare la vedova, la signora Agnese, che mi accompagnò nello studio di Paolo. Sulla scrivania trovai un’agenda. Le chiesi se potevo sfogliarla e disse di sì. Era un’agenda in cui Paolo annotava tutti i suoi spostamenti ed era ferma al 17 luglio 1992″. Palma è la pm che ha coordinato le indagini su via D’Amelio, ora indagata dalla procura di Catania per calunnia aggravata in concorso con un altro magistrato, Carmelo Petralia.

Durante la deposizione è scoppiata a piangere: “Io a questo Stato ho regalato il 50 per cento della mia salute oltre all’affetto che mi ha fatto perdere di mio figlio per avere poi che cosa? Per essere indagata ingiustamente. Mi scuso, ma questa cosa non la tollero, soprattutto perché mi trovo nelle condizioni di dovere essere attaccata dai familiari del giudice Borsellino che io ho adorato, non la tollero perché profondamente ingiusta”.

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