Banca Popolare di Bari, rischi e numeri dell’Istituto

La banca pugliese è stata commissariata per perdite patrimoniali. 3300 dipendenti, oltre 360 filiali, 70mila soci: l’istituto di credito barese è un colosso. Per salvarla servono 800mila euro.

Fondata nel 1960, la Banca Popolare di Bari è il primo istituto di credito autonomo del Sud Italia. Una delle maggior banche pugliesi, è inserita nella classifica delle prime dieci banche popolari in Italia. La notizia del suo commissariamento è stata una sorpresa: nonostante da qualche giorno si sapesse delle difficoltà dell’Istituto, ieri il premier Conte escludeva operazioni di salvataggio: “al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca” erano state le parole del premier.

Invece ieri sera la Banca d’Italia ha deciso di procedere al commissariamento: scioglimento degli Organi con funzioni di amministrazione e controllo e nomina dei commissari straordinari. Stiamo parlando di un istituto bancario grande, esteso e ben strutturato: elementi, questi, che contribuiscono a stupire nel momento dell’evidenza di una crisi di ampie dimensioni.

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Migliaia di dipendenti, centinaia di sedi e filiali: la Banca Popolare di Bari è un vero e proprio colosso dell’economia italiana

3000 dipendenti, 368 sedi in 13 regioni, circa 70mila soci. Un fatturato di 15 miliardi di euro. Insomma, stiamo parlando di un colosso dell’economia italiana, ed in  particolare di quella del Sud Italia. Che non fosse in salute, lo si sapeva da tempo: alla fine del 2018 aveva dichiarato una perdita di oltre 400 milioni di euro, con relativa svalutazione del pacchetto azionario. Ma da ieri sera la situazione è cambiata: la crisi è dichiarata.

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Per salvarsi, la Banca Popolare di Bari ha bisogno di un aumento di capitale compreso tra gli ottocento milioni di euro ed il miliardo. Il piano di ristrutturazione prevederà, come sempre, anche dei licenziamenti (si parla di circa 800 esuberi) e c’è il rischio, per i 70mila soci, di perdere gli investimenti. I commissari straordinari, insieme al comitato di sorveglianza, hanno il compito di procedere alla ricapitalizzazione, e di verificare la possibilità di negoziare possibili trattative con soggetti interessati al rilancio dell’istituto.

Un intervento risolutivo potrebbe essere quello dello Stato, come è successo in passato per altre banche. Una situazione delicata: Il Movimento 5 Stelle, ora al governo, in passato è sempre stato critico nei confronti di interventi pubblici a sostegno delle banche. Tra oggi e domani, secondo alcune fonti di stampa, è possibile che sia indetto un Consiglio dei Ministri per affrontare il caso Banca Popolare di Bari.

 

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