Popolare di Bari, stop da 5Stelle e Italia Viva: “Pericoloso votare decreto a scatola chiusa”

Rinviato ufficialmente il decreto per il salvataggio della Popolare di Bari, contro il quale si scagliano Italia Viva e il Movimento 5 Stelle. Toccheranno allo stato i costi che ammontano a circa 700 milioni. 

Banca Popolare di Bari

La crisi della Popolare di Bari è approdata sul tavolo del Consiglio dei ministri, conclusosi ieri in tarda serata. Durante le funzioni, però, il decreto sul salvataggio dell’istituto di credito pugliese non è stato approvato. Italia Viva di Matteo Renzi e il Movimento Cinque Stelle non si sono nemmeno presentati, e insieme a Giuseppe Conte si sono riuniti solamente i ministri del Pd e di Leu.

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Italia viva contro il Cmd

Votare a scatola chiusa un decreto così importante è ingiusto e pericoloso”. A dichiararlo sono stati il coordinatore nazionale di Italia Viva Ettore Rosato, e la ministra Teresa Bellanova, capo delegazione di Italia Viva al governo.

Che hanno poi proseguito: “Non tocca a noi scoprire chi sia responsabile dei problemi di gestione e/o vigilanza della Banca Popolare di Bari. Siamo disponibili a sostenere i risparmiatori come abbiamo fatto, in modo molto più soft, nel 2015 e nel 2017. La procedura che viene immaginata per Bari, tuttavia, è per larghi tratti inedita. E dovendo impiegare un miliardo del contribuente appena qualche ora dopo l’assicurazione del premier che negava ogni ipotesi di interventi, ci pare giusto capire meglio di che cosa stiamo parlando”.

Secondo Italia Viva, infatti, “salvare i risparmiatori è una priorità. Aiutare i lavoratori un dovere. Decidere come farlo riguarda tutti. A meno che non ci sia qualcuno che deve nascondere qualcosa”.

“Rimane la curiosità intellettuale di sapere che cosa sia accaduto a chi ha costruito la propria campagna elettorale insultandoci come amici delle banche e oggi non solo mette centinaia di milioni del contribuente per una banca, ma addirittura ci accusa di irresponsabilità solo perché abbiamo chiesto di avere qualche ora per vedere un decreto che, a differenza di ciò che facemmo noi, stanzia un miliardo dei cittadini per rimediare agli errori di chi ha gestito la Popolare di Bari. Anche sulle banche il tempo è stato e sarà galantuomo”, concludono infine Rosato e Bellanova.

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Le dichiarazioni di Luigi Di Maio

In merito al commissariamento e al decreto per Popolare di Bari, si è espresso anche il leader del Movimento 5 Stelle, anch’esso assente in aula. Per i pentastellati il decreto non può essere approvato, a meno che non aiuti i risparmi piuttosto che le banche.

“Abbiamo sempre detto aiuteremo i risparmiatori non i banchieri: in questo momento c’è un problema con la Banca Popolare di Bari ma noi dobbiamo andare a vedere a chi hanno prestato i soldi: pensiamo a un decreto che aiuti i risparmiatori, non gli amici delle banche. Serve una riflessione sul decreto”, ha affermato infatti Luigi Di Maio.

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