Berlusconi ai suoi: “Se proprio ve ne andate, non con Meloni e Salvini”

Silvio Berlusconi, alle prese con il collasso di Forza Italia, si rivolge ai suoi parlamentari in fuga: “Se proprio ve ne andate, non con Meloni e Salvini”. Sembra un appello, ma in realtà potrebbe essere una strategia politica.

L’ultimo ad uscire da Forza Italia è stato Davide Bordoni, che era il coordinatore romano. Ma sono tanti ormai ad essersene andati, o a volersene andare, dal partito di Silvio Berlusconi. Una situazione che appare ormai emergenziale, quella di Forza Italia. Un partito che viene definito, da alcuni addetti ai lavori, “al collasso”. Nel centro destra, oltre a Salvini ed alla Lega, c’è anche Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia che stanno andando forte. Attirando consensi e adesioni, anche da parte di parlamentari ed in generale di rappresentanti politici di altri partiti.

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Per cui potrebbe suonare quasi disperata, la frase che Silvio Berlusconi ha lanciato – secondo alcune indiscrezioni stampa – all’ultima riunione del gruppo dei forzisti: “Se proprio decidete di andare, non andate con Salvini o la Meloni. Iscrivetevi al gruppo misto“. Quasi un appello: ma potrebbe non essere così. Silvio Berlusconi è un politico di lungo corso, esperto di dinamiche parlamentari: la giusta interpretazione della frase forse è un’altra. Il progetto di Berlusconi, infatti, sarebbe da un lato quello di far durare la legislatura il più possibile. Dall’altro, però, provare ad assecondare Salvini nel suo tentativo di far cadere il governo ed andare al voto anticipato.

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Come è possibile? L’indicazione data ai suoi parlamentari di scegliere il Gruppo Misto può essere letta in questo senso. Il gruppo misto è stato, per tanti governi, un gruppo parlamentare in cui cercare sostegno (di voti, ndr) al momento della difficoltà. Suggerire ai suoi in odore di fuga questa opzione servirebbe quindi da un lato a non rinforzare troppo Lega e Salvini, dall’altra a tentare, per quel che è possibile, di offrire una stampella al governo in caso di difficoltà.

Una operazione molto complessa, che sembra appartenere ad una politica ormai non più attuale. Eppure le dinamiche parlamentari sono queste, e sono molti i deputati ed i senatori di tutti gli schieramenti che preferirebbero che il governo non cadesse. 

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