Iannone sospeso per doping, rischia squalifica di 4 anni. Il pilota: “Sempre stato pulito”

Lo scudiero dell’Aprilia in MotoGp ha voluto chiarire la sua posizione: “Non c’è stata ancora alcuna comunicazione ufficiale. Ma sono tranquillo e disponibile per qualunque contro analisi”

Andrea Iannone

Il pilota di MotoGp Andrea Iannone è stato fermato per doping. Nelle sue analisi dopo il gran premio della Malesia è stata riscontrata la presenza di uno steroide anabolizzante, vietato dal regolamento. L’abruzzese dell’Aprilia ha voluto chiarire prontamente la sua posizione.

“Sono totalmente tranquillo e ci tengo a tranquillizzare i miei tifosi e Aprilia Racing – scrive sui social il 30enne – mi rendo disponibile a qualunque contro analisi in una vicenda che mi sorprende, anche perché, al momento, non ho ricevuto alcuna comunicazione ufficiale. In tanti anni – prosegue – sono stato sottoposto a numerosi test, sempre negativi. Pertanto confido in una rapida verifica della mia posizione. Sono prima di tutto sorpreso”.

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Iannone rischia una squalifica di quattro anni

A quali rischi va incontro il pilota? E’in dubbio la sua presenza nel campionato 2020? Interrogativi che gli stessi tifosi si pongono a poche ore dalla notizia della positività. Va specificato che il provvedimento di sospensione dalle attività ha ben poca efficacia, visto che nella MotoGp si è nel pieno della pausa invernale che terminerà soltanto a febbraio, con i primi test invernali previsti proprio a Sepang.

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Tuttavia, se l’analisi del controcampione non darà i risultati sperati, la Federazione potrebbe decidere di agire in base alla violazione riscontrata. In tal caso, la procedura in materia di antidoping prevede una squalifica fino a quattro anni. Il periodo di sospensione per uso o possesso di sostanze vietate (articolo 10.2 del regolamento FIM) viene valutato in base alla gravità. Lo steroide riscontrato potrebbe causare il massimo della pena sportiva.

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