Pensioni, Francia nel caos. Rete manomessa: 90.000 case senza luce

Disagi e proteste nel paese transalpino. La rete elettrica di Lione denuncia: “Atti ostili e manomissioni che paralizzano i servizi”. I sindacati protestano ma avvertono: “No a sciopero permanente durante le festività”

Il conflitto sociale in Francia prosegue senza sosta. Giunti al tredicesimo giorno di paralisi dei trasporti sono 90.000 le case ad essere rimaste senza luce a causa di azioni volontarie commesse da esponenti del sindacato CGT. Bersaglio la rete elettrica di Lione e della regione della Gironda (RTE). La direzione del gestore della rete ha denunciato “atti ostili” legati al “movimento sociale” contro la riforma delle pensioni.

Sul fronte politico, si è dimesso, dopo giorni di polemiche, l’artefice del progetto voluto da Emmanuel Macron, il “Monsieur pensioni” Jean-Paul Delevoye. Come successo per Sylvie Goulard, il prescelto ha dovuto rinunciare mentre il tavolo con i sindacati è stato riconvocato. E continua a crescere il fronte del malcontento ad una settimana dal Natale.

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I sindacati chiedono un nuovo incontro. “No a sciopero permanente”

L’opposizione più radicale ha cantato vittoria per questo smacco al governo. Ma altri, come il responsabile dei sindacati autonomi dell’Unsa, Laurent Escure, ha frenato. “Ormai – ha spiegato – i negoziati e il dialogo si fanno con l’Eliseo e con questo governo. Non si può prescindere da questo punto”. Oggi, intanto, nuova manifestazione, la quarta in totale, se si conta quella praticamente passata inosservata di giovedì scorso.

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Sullo sfondo c’è intanto il terzo appuntamento, sul quale il sindacato punta per mostrare i muscoli alla vigilia della possibile apertura di un tavolo cruciale. Tuttavia, dal sindacato riformista giungono stop alla possibilità dello sciopero permanente durante le festività. “Non è possibile – spiegano – bloccare in questo modo il paese”.

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