Gli inquirenti indagano sull’omicidio e sul ruolo di Luca nel giro di droga orchestrato da Princi. “Era il guarda spalle”. Assodato il coinvolgimento della coppia nello spaccio, una rete che fruttava migliaia di euro
Luca Sacchi avrebbe avuto il ruolo di guarda spalle nei traffici di droga, coadiuvati da Princi, che secondo gli inquirenti sarebbero più ampi di quanto ipotizzato. E’il resoconto delle ultime indagini effettuate negli ultimi giorni sull’omicidio del ragazzo, avvenuto sotto gli occhi della fidanzata Anastasyia. La coppia sembrerebbe coinvolta, al pari degli assassini, in un giro di sostanze stupefacenti assai ampio.
Giovanni Princi, l’esponente principale del giro, aveva una grande disponibilità di denaro. I 70 mila euro, pertanto, non sarebbero di un altro elemento esterno, ma sarebbero la somma versata dai vari “soci” della truppa dedita allo spaccio.
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Le ultime indagini inchiodano Luca Sacchi
Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire tutto il puzzle partendo da un elemento cardine: lo stesso Princi. Descritto come “piuttosto cauto nei suoi affari”, usava chat criptate ed era attento agli spostamenti. Stando alle ricostruzioni, non si trattava di un personaggio secondario, bensì di un “pezzo grosso” nell’ambito dello spaccio, un attento gestore di un’ampia rete.
Ma poco prima dell’omicidio avrebbe commesso un errore. Organizzò un incontro di affari forse legati alla droga con un pregiudicato e fu fermato immediatamente. In quell’occasione era con Luca, indizio che avalla ulteriormente il ruolo attivo della vittima. Come ha affermato lo stesso papà di Sacchi, forse il ruolo di Luca nel losco giro di affari sarebbe stato quello di guarda spalle. Fisico asciutto e conoscenze nelle arti marziali vengono viste come caratteristiche ideali nel ricoprire il ruolo. Gli inquirenti sondano questa pista.
