Catania, arrestato il killer delle carceri: incastrato da una impronta digitale

Antonio Marano, il 75enne conosciuto come il killer delle carceri, riceve una nuova ordinanza di custodia cautelare: accusato dell’omicidio di Dario Chiappone, l’uomo è stato trasferito in prigione.

Antonio Marano killer delle carceri

Attuata una nuova ordinanza di custodia cautelare per Antonio Marano, l’uomo di 75 anni conosciuto con lo pseudonimo di killer delle carceri, e accusato di concorso nell’omicidio del ragazzo di 30 anni Dario Chiappone. All’alba della giornata di oggi, i carabinieri di Catania gli hanno notificato l’arresto.

Leggi anche: Suora violenta una ragazza, lei si uccide. Ora arriva la sentenza
Guarda qui: Rapisce per la seconda volta la figlia: forse è diretto in Siria

Marano: autore di diversi omicidi, evaso dal carcere e già arrestato 

Nuove svolte sull’omicidio del giovane Dario Chiappone, ragazzo di 30 anni morto assassinato e il cui cadavere era stato ritrovato a Riposto nell’ottobre del 2016. Tra gli autori del delitto era già da tempo saltato fuori il nome di Antonino Marano, noto come il killer delle carceri.

Già autore di diversi omicidi, oltre che di una evasione avvenuta nel 1978 grazie all’aiuto di alcuni complici del carcere di Catania, l’uomo (che era comunque già in carcere per detenzione illegale di arma da fuoco) è stato oggi arrestato dai militari dell’Arma di Catania.

Le indagini sul suo conto e sulla sua possibile partecipazione all’uccisione di Chiappone erano state infatti avviate dai carabinieri dopo l’arresto nel maggio di quest’anno, a Santa Venerina, per il quale era stato accusato di detenzione e porto illegale di arma da sparo. E proprio tale episodio ha quindi permesso agli inquirenti di arrivare ad una significativa svolta.

Antonio Marano killer delle carceri

La svolta delle indagini: incastrato dalle impronte digitali 

In particolare, infatti, sono state proprio le impronte digitali dell’uomo, acquisite a seguito del suo arresto per detenzione e porto illegale di armi, a condurre le autorità sulla pista giusta. Dopo essere state comparate dal RIS di Messina con le stesse impronte rilevate in occasione del sopralluogo eseguito per l’omicidio Chiappone, è stato possibile notare la loro effettiva coincidenza. Da qui, dunque, è scattato subito l’arresto per il killer delle carceri.

Ad ogni modo, in merito all’assassinio di Chiappone la procura aveva emesso un decreto di fermo per Salvatore Di Mauro (che risulta però ancora irreperibile) e Agatino Tuccio, al momento detenuto e in attesa di giudizio di primo grado. Sempre in quello stesso contesto investigativo, erano perciò già emersi agli occhi degli investigatori i rapporti di frequentazione che sussistevano tra Marano e lo stesso Tuccio – e la sua possibile implicazione con il caso.

Al momento, le indagini per l’omicidio Chiappone stanno ancora proseguendo, anche per quanto riguarda l’eventuale identificazione di alcuni mandanti.

Impostazioni privacy