Sardine, Jasmine Cristallo a Salvini: “Mi batto anche per sua figlia”

Un post scritto su Facebook prova a sensibilizzare l’ex ministro dell’interno. “Sua figlia sa che lui espone foto di donne per aggredirle?”, si è chiesta Jasmine Cristallo.

Jasmine-Cristallo

Jasmine Cristallo prova a scrivere un messaggio che ha come destinatario Matteo Salvini. Una delle attiviste di punta del movimento delle sardine è stata anche al centro di attacchi di tipo sessuale. E con una lettera apparsa sul suo profilo su Facebook, la donna ha voluto rivolgersi proprio al leader della Lega, inducendolo a fare una serie di riflessioni sul suo comportamento, in pubblico ma non solo. “Racconterà a sua figlia che espone foto di donne solo per farle dileggiare e violentemente aggredire con frasi e aggettivi raccapriccianti?“.

Da oggi ho una ragione in più per non arretrare di un passo e difendere il mio diritto al dissenso, a battermi per un mondo civile, in cui le donne non vengano brutalizzate. Lo devo alle donne, a mia figlia ed anche alla sua“. Inizia così la lettera di Jasmine Cristallo. Che continua facendo degli esempi di vita vissuta anche per lei. “Quando teneramente le mette lo smalto o assiste alle recite natalizie, ci pensa a come si sentirebbe se fosse sua figlia vittima di quella stessa violenza che infligge ad altre donne? Posso per ora raccontarle come ha reagito la mia di figlia, che ha 19 anni ed ha commesso la sciocchezza di leggere i commenti a me destinati dai suoi campioni di civiltà: tremava“.

Dopo aver spiegato la sua situazione, la Cristallo è tornata a rivolgersi all’ex ministro dell’interno. “Quanto a lei, Salvini, non mi aspetto delle risposte. Ma sappia che da oggi ho una ragione in più per non arretrare di un passo e difendere il mio diritto al dissenso. A battermi per un mondo civile, in cui le donne non vengano brutalizzate. Lo devo alle donne, a mia figlia ed anche alla sua“.

Tra le altre cose, Jasmine Cristallo ha annunciato di essere pronta ad adire a vie legali per alcuni commenti ricevuti sui social. In primis ne troviamo uno in cui veniva tirata in ballo la figlia e una possibile “storia come quella di Bibbiano“.

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