Neonata trovata morta nel Tevere, impossibile proseguire le indagini

Impossibile risalire alla madre, e ricostruire cosa sia successo. Sono ad un punto morto le indagini sulla neonata trovata senza vita nel Tevere lo scorso sei luglio. 

Non è possibile andare avanti con le indagini: resterà senza identità la neonata ripescata questa estate nel fiume Tevere. Ma sopratutto resterà senza spiegazione e senza colpevoli la sua morte. Preso atto della situazione, la pm Silvia Santucci ha chiesto l’archiviazione del procedimento: non c’era alcuna possibilità di proseguire con l’inchiesta. Ogni strada era preclusa. A nulla infatti ha portato il prelievo del dna della piccola: la speranza era quella di trovare un profilo compatibile, ma ad oggi non è avvenuto.

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Il ritrovamento della piccola avvenne questa estate, il 6 luglio. Un pescatore notò il corpicino nel Tevere all’altezza del Ponte di Mezzocammino, zona a Sud Ovest della Capitale. Inizialmente pensò ad un bambolotto, poi si rese conto della straziante verità: era il cadavere di una neonata, con ancora il cordone ombelicale attaccato. Le successive analisi sul cadavere della bambina stabilirono che era nata sana, dopo nove mesi di gravidanza e di razza caucasica. Gli accertamenti scientifici furono affidati al dottor Emilio Giardina, uno tra i più importanti esperti di genetica forense in Italia. Docente all’Università di Tor Vergata, collabora ormai da tempo con la Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine. E’ lui colui che permise di associare il nome di Massimo Bossetti all’omicidio di Yara Gambirasio.

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Non ci sarà giustizia dunque, a meno di colpi di scena,  per la piccola Francesca Romana. Fu chiamata così prima dei funerali, che si svolsero un mese dopo il ritrovamento: alle esequie partecipò la sindaca Raggi insieme a trecento persone, colpite e commosse da quella vicenda tragica e drammatica.

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