Calenda: “In Emilia Romagna Salvini perderà perché la sua candidata è senza esperienza”

L’ex ministro Carlo Calenda, intervistato da Radio Radio, si esprime sulle prossime elezioni in Emilia Romagna e afferma che Salvini non vincerà. Dure parole anche per Conte e Di Maio. 

Carlo Calenda, leader di Azione, durante un’intervista su Radio Radio dice la sua sulle prossime elezioni in Emilia Romagna. Nel programma “Lavori in corso”, infatti, Calenda spiega come, secondo lui, Salvini non vincerà perché la sua candidata è debole. “Salvini– ha affermato l’ex ministro – a mio avviso, perderà in Emilia-Romagna, perché ha una candidata che non ha nessuna esperienza gestionale, che pensava che l’Emilia confinasse con il Trentino Alto Adige. Bonaccini, invece, è un bravo amministratore e si dovrebbe valutare questo”.

“Il fatto che Bonaccini vincerà– assicura Calenda – vorrà dire che non ci sarà nessuna ripartenza dei progressisti, perché i progressisti chiamiamoli così – il Pd ecc…- oggi non dicono niente, non si capisce cosa vogliono. Banalmente si sono attaccati a Conte che definivano il male assoluto prima e adesso lo considerano, parole di Zingaretti, il punto di riferimento dei progressisti, ma non c’è una proposta conosciuta su cui riescono a tenere il punto”.

Leggi anche: Mille proroghe, Mattarella firma: rientrano altri 700 milioni

Leggi anche: Fioramonti lascia il Movimento 5 Stelle e approda al Gruppo Misto

“Perché – si chiede – uno deve votare un partito che non sa che dire? Ma posso dire la stessa cosa della Lega dall’altro lato? La Lega non è riuscita a esplicitare un punto programmatico vero, per cui finisce che la gente vota la Lega perché ha paura degli immigrati e il Pd perché ha paura dei fascisti”.

Sul governo poi Calenda esprime un chiaro giudizio: “Io non credo quasi a niente di quello che dice il premier Conte. Ritengo la coerenza il valore fondamentale di un uomo politico. C’è stato un crollo della credibilità della classe politica italiana. La causa del declino italiano è questa, il fatto che noi tolleriamo nei politici, per ragioni di tifoseria, dei comportamenti che non tollereremmo mai nella nostra vita privata. Nessuno nella sua vita privata sceglierebbe Di Maio per gestire una qualunque cosa, e poi lo scegliamo per gestire uno Stato”.

Impostazioni privacy