Fioramonti lascia il Movimento 5 Stelle e approda al Gruppo Misto

L’ex ministro di Istruzione, Università e Ricerca annuncia la sua uscita dal gruppo dei parlamentari pentastellati. “C’è un senso di delusione profonda”, scrive Fioramonti su Facebook.

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Si chiude, forse in maniera definitiva, la telenovela che ha come protagonista Lorenzo Fioramonti. L’ormai ex ministro di Istruzione, Università e Ricerca ha rassegnato nei giorni scorsi le dimissioni dal proprio incarico. Pochi giorni dopo, arriva anche l’annuncio del suo addio al Movimento 5 Stelle, la cui reazione non era stata delle migliori.

La conferma di questo addio è arrivata direttamente dallo stesso Fioramonti. Il suo profilo Facebook contiene un nuovo post, in cui l’ex ministro svela le proprie ragioni. Partendo da “un senso di delusione profonda” e dal fatto che questa da parte sua è “una decisione a titolo puramente individuale“. Da qui, l’annuncio dato dall’ormai ex parlamentare pentastellato di approdare al Gruppo Misto. Il tutto dopo averne dato comunicazione al Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico.

È come se quei valori di trasparenza, democrazia interna e vocazione ambientalista che ne hanno animato la nascita si fossero persi nella pura amministrazione, sempre più verticistica, dello status quo“, scrive Fioramonti nella nota. E aggiunge: “Gli attacchi più feroci sono arrivati dal Movimento 5 Stelle, non criticando la mia scelta, ma colpendo la mia persona. Anche se tutti, ma proprio tutti, sapevano da mesi come la pensavo. In questo percorso, ho incontrato tante persone che mi hanno sostenuto. Dentro e fuori dal Movimento“.

Fioramonti, a dispetto di chi lo ha accusato di scappare, difende le proprie ragioni. E rende noto il fatto che già da tempo covava sentimenti contrastanti, tra le sue lotte e la mancanza di sostegno dal team di Governo. “Non c’è niente di male se con alcune di queste persone si è cercato di collaborare per riportare in auge temi cruciali come l’ambiente, lo sviluppo sostenibile, la formazione e la ricerca. Sono questi i veri temi del presente e del futuro. E invece tutti parlano di altro. Si è parlato di gruppi, correnti, partiti. Tutte parole al vento per riempire giornali e pagine web“.

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