Milleproroghe, Mattarella firma: rientrano altri 700 milioni

Nella notte è arrivata la firma del Capo dello Stato sul provvedimento. L’ultima versione del Milleproroghe prevede lo slittamento a metà febbraio della nuova Rc auto.

mattarella milleproroghe

Arriva finalmente la svolta per quanto riguarda il decreto Milleproroghe. Nella notte appena trascorsa, infatti, Sergio Mattarella ha posto la sua firma sul provvedimento. Il Governo e la Ragioneria di Stato sono arrivati a un accordo prima che il Presidente della Repubblica desse il suo “via” ufficiale all’approvazione di questa nuova manovra finanziaria.

E alla fine, è venuto fuori una specie di recupero crediti per una cifra che si aggira intorno ai 700 milioni di euro. Più di un quarto di questi – circa 213 milioni – derivano dai minori interessi pagati nel 2017 con la riduzione delle emissioni di titoli di Stato. L’attualizzazione di oneri pluriennali ha inoltre consentito di sbloccare ulteriori 83 milioni. E poi c’è da valutare la suddivisione negli articoli del Milleproroghe. Nei primi 15 troviamo le classiche proroghe di adempimenti rimaste non completate dalle amministrazioni pubbliche. Gli altri venti articoli presentano misure non rientrate oppure tolte dalla futura Manovra finanziaria.

E ci sono novità interessanti per quanto riguarda gli italiani. Slitta al prossimo 16 febbraio l’entrata in vigore della nuova Rc auto, così come slitta al 30 giugno il pagamento dei canoni demaniali per spiagge e porti turistici. Confermato al 31 dicembre il “bonus verde“, che ammonta al 36% e riguarda le spese sostenute per giardini, terrazze e parti comuni di edifici condominiali. Nel 2020 che sta per arrivare ci sarà spazio per nuovi incentivi per l’acquisto di scooter elettrici e ibridi.

Sul piano del lavoro, verrà prolungato a tutto il 2020 il sostegno al reddito per i lavoratori del settore call-center. Autorizzati anche i trattamenti in deroga per chi ha cessato o cesserà la mobilità ordinaria o in deroga entro il 31 dicembre. Un’altra data importante, ma più lontana nel tempo, è quella del 1° gennaio 2022. In questo giorno arriverà l’addio al mercato tutelato nei settori dell’energia elettrica.

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