Editoria 5.0, le novità della manovra: bonus cultura e non giornalisti

Lo strano rapporto tra stampa e politica. Mentre Casalino vuole chiudere il Foglio, Martella annuncia grandi novità nella manovra. Prepensionamenti per i giornalisti e la possibilità, non obbligo, di assumere nuove unità anche non giornalistiche.  

Sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria – meteoweek

C’è spazio anche per la tanto vituperata editoria nella manovra, lo conferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Andrea Martella, in un intervento sul ‘Sole 24 Ore’.

Nella manovra sono infatti stati inseriti alcuni aspetti di rilievo in merito alle questioni strettamente legate al mondo dell’informazione, “Con la manovra è stato confermato per il livello dell’investimento pubblico diretto, attraverso il ‘congelamento’ per un anno della riduzione dei finanziamenti all’editoria già prevista dalla precedente normativa. Ha spiegato Martella – Questo arco di tempo lo useremo per costruire, proprio nell’ambito di ‘Editoria 5.0’, un più efficace e inclusivo modello di sostegno pubblico”.

Leggi anche -> Editoria, Il Foglio escluso dai contributi. Renzi: “Lo difenderemo”

I dati della vendita dei giornali sono in calo e la professione vive momenti drammatici in termini di assorbimento sul territorio. L’indotto che esiste intorno al mondo della stampa non riesce più ad autosostenersi, secondo Fengi l’associazione delle edicole ed imprese di rivendita di quotidiani periodici Confesercenti, non si è mai andati così male negli ultimi cinque anni. I ricavi dalla vendita di quotidiani e periodici dovrebbero assestarsi a poco più di 1,9 miliardi, il 10% in meno rispetto al 2018

Prepensionamenti e unità non giornalistiche

Poi un passaggio sulla questione occupazionale. “Rivendichiamo di aver portato stabilmente al 50 per cento, il rapporto era di tre a uno, la quota minima di turnover del personale” Dal 2020 sarà obbligatorio in tutti i casi di ristrutturazione o riorganizzazione delle imprese editrici, ogni due uscite di giornalisti dovrà essere assicurata almeno una nuova assunzione. E sarà data priorità agli under 35, e per i precari storici delle stesse imprese.

Leggi anche -> Giuseppe Conte: “Alla fine del mandato non lascio, ma…”

Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti

Già il Presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa aveva annunciato la possibilità di assumere giovani non giornalisti ma con profili coerenti con gli obiettivi di rilancio o funzionali alla conversione digitale. Un tema su cui il presidente dell’Ordine Carlo Verna aveva chiesto chiarimenti. Ma così come Conte, anche Martella specifica sulle colonne de Il Sole che si tratta di una possibilità a discrezione dell’azienda e non un’imposizione.

Investimenti sulla cultura della lettura

Leggi anche -> Ius Culturae, Maria Elena Boschi attende un cenno dal Movimento Cinque Stelle

Da un punto di vista sociale, decisamente positivo l’intervento sui giovani. Le scuole che acquisteranno abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, potranno usufruire di un bonus del 90% delle spese sostenute. “Abbiamo inoltre stanziato 20 milioni di euro l’anno per promuovere la lettura dei quotidiani e di altri prodotti editoriali all’interno delle scuole. Una novità che – sottolinea Martella – intendiamo rendere operativa al più presto. I dati Istat e Ocse-Pisa hanno appena raccontato di quanto siano gravi, soprattutto tra i ragazzi, i deficit di comprensione di un testo scritto”.

Impostazioni privacy