Torino come Roma: i grillini scappano dal Movimento 5 Stelle

Il M5S di Torino perde i pezzi e la maggioranza a sostegno di Chiara Appendino è sempre più ridotta. Il consigliere Aldo Curatella ha comunicato questa mattina l’uscita dal gruppo.

Tempi difficili per Chiara Appendino

Un giro d’Italia itinerante con il Movimento 5 Stelle che perde pezzi ovunque. Da Roma a Torino è un attimo, politicamente parlando. E anche il sindaco sabaudo Chiara Appendino non ha di che sorridere, visto che stamattina il suo consigliere Aldo Curatella ha fatto armi e bagagli e se ne è andato dal Movimento. Come in una trama scritta, le motivazioni della fuga sono sempre le stesse:

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“Non era questo il Movimento, non erano queste le finalità che ci si prefiggeva e non è più possibile restare all’interno di un contenitore che ha solo l’intestazione originaria ma è ormai quanto di più lontano si possa immaginare”, spiega Curatella nella lettera inviata al presidente del Consiglio comunale, Francesco Sicari. Cambia leggermente la forma, ma la sostanza è sempre la stessa: il M5S non è più quello di una volta. C’è da crederci?

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E intanto il sindaco Appendino fa i conti in casa propria, e si accorge che la maggioranza è sempre più risicata. In questo momento, a onor del vero, ha ancora i numeri in Sala rossa, ma dovrà fare affidamento sempre sul proprio voto perché sarà sufficiente l’assenza di uno dei consiglieri 5stelle per far venire meno il numero legale e saltare i lavori.  Come dire: se l’Appendino si prende l’influenza, salta tutto.

Aldo Curatella

Il Movimento 5 Stelle a Torino perde i pezzi, se ne va anche Aldo Curatella

Curatella è sempre stato uno dei più critici sulla gestione nazionale del Movimento, da quando a guidare il M5s c’è Luigi Di Maio, ma anche l’attività della giunta, in particolare dell’ex assessora, e ora ministra, all’Innovazione Paola Pisano: “Nel 2009, dopo anni di vuoto politico – ha spiegato l’ormai ex consigliere – riconobbi in un piccolo gruppo di persone una forza politica alternativa che poneva al centro delle proprie azioni le persone, indipendentemente dalla loro estrazione. Una forza politica – continua – che nel motto ‘uno vale uno’ non voleva indicare che uno vale l’altro ma che ciascuno contava, in modo orizzontale, per portare poi avanti azioni politiche discusse e valutate nel merito e non basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati”.

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Il futuro politico di Curatella è ancora avvolto dal mistero. Per ora è certo che andrà nel Gruppo Misto di minoranza, ma fonti certe raccontano di una cena dell’ex consigliere con i Moderati invitato dal capogruppo in Sala Rossa Silvio Magliano e il deputato Mimmo Portas, ma pare che Curatella non abbia accettato le lusinghe dei suoi ‘colleghi’.

Aldo Curatella lascia i 5Stelle a Torino, il comunicato:

Nel 2009, dopo anni di vuoto politico, riconobbi in un piccolo gruppo di persone una forza politica alternativa che poneva al centro delle proprie azioni le persone, indipendentemente dalla loro estrazione.
Una forza politica che nel motto “uno vale uno” non voleva indicare che uno vale l’altro ma che ciascuno contava, in modo orizzontale, per portare poi avanti azioni politiche discusse e valutate nel merito e non basate su personalismi, interessi personali o, peggio ancora, privati.
Nonostante in questi ultimi periodi abbia cercato di portare avanti le tematiche che sin dalle origini hanno caratterizzato il Movimento 5 Stelle a Torino, dopo un lungo periodo di riflessione e valutazione, mi trovo a rendermi conto che alla fine quel Movimento nato da pochi nel 2009 non esiste più!
Non è più possibile discutere nel merito delle problematiche dei cittadini, soprattutto se questo vuol dire mettere in evidenza le gravi mancanze e i gravi problemi creati da chi ricopre un ruolo rilevante ma che è intoccabile. Problematiche che si iniziano ad affrontare realmente solo dopo una “promozione” sul campo, con relativo passaggio di deleghe, e soprattutto solo dopo intervento dello Spresal che mette i sigilli per gravi mancanze in relazione alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Era il Movimento delle persone che volevano ridare centralità alle istituzioni, risolvendo le problematiche burocratiche che ogni giorno i cittadini devono affrontare in modo da semplificare loro la vita, indipendentemente dalla propria vicinanza politica. Si è invece diventati quelli che si inventano tavoli paralleli alle istituzioni che facilitano e bypassano la politica decidendo quali sono i cittadini/comitati di serie A, più vicini politicamente, da favorire e quali cittadini/comitati di serie B che invece non hanno facilitazioni perché preferiscono seguire iter istituzionali o perché non politicamente vicini.
Era il Movimento che lottava contro il conflitto di interessi, senza fare differenze, ma perché ogni conflitto di interesse accettato era una perdita per i cittadini stessi. Invece, ora, si fa scrivere un intero piano di sviluppo a chi ha ormai in mano le redini di questo Blog delle Stelle mediante una piattaforma Rousseau che rappresenta il modo perfetto per decidere facendo credere che la scelta sia condivisa. Piattaforma più volte finita sotto indagine per problemi legati alla privacy e alla mancanza di trasparenza, a cui non mi sono mai iscritto unico tra tutti gli eletti in ambito nazionale.
Era il Movimento che puntava a innovare il Paese ma mettendo al centro le persone, senza glissare i possibili impatti sanitari, sociali, ambientali ma affrontandoli senza timore prima di avviare l’innovazione. Ora si cerca di innovare a tutti i costi, rimandando ai posteri le valutazioni del rischio.
Manca purtroppo una visione strategica di cosa si voglia far diventare la Città e forse anche il Paese, o almeno questo viene mostrato esternamente, si agisce solo pensando all’ordinaria amministrazione ma senza progetti strutturali che non siano stati ereditati per poi essere, eventualmente, modificati di direzione giusto per prendersene il merito.
Fare politica vuol dire condividere ogni singola azione per arrivare a una decisione comune, che si tratti di definire le politiche sull’innovazione o i nomi di chi dovrà ricoprire determinati ruoli, non è arrivare con scelte già effettuate, non si sa dove e con chi, per poi agire solo per convincere che la decisione è condivisa.
Non era questo il Movimento, non erano queste le finalità che ci si prefiggeva e non è più possibile restare all’interno di un contenitore che ha solo l’intestazione originaria ma è ormai quanto di più lontano si possa immaginare.
Ed è anche per queste ragioni che oggi ho inviata una comunicazione al Presidente del Consiglio del Comune di Torino comunicando che da oggi esco dal gruppo politico che si riconosce e fa capo a questo Movimento 5 Stelle!

 

 

 

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