“I cittadini americani lascino l’Iraq”: l’allarme dell’ambasciata Usa a Baghdad

Il messaggio dopo il raid di questa notte nella capitale irakena: ordinato da Trump, ha portato all’uccisione del potente generale iraniano Qassem Soleimani. 

“Lasciate subito il paese”. Il messaggio è chiaro, perentorio. Ed è rivolto a tutti i cittadini statunitensi attualmente presenti in Iraq. A lanciare l’allarme è l’ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad: dopo il raid di questa notte, nel quale è stato ucciso il generale iraniano Qassem Soleimani, stare in Iraq potrebbe essere pericoloso per chi è di nazionalità americana.

Leggi anche ->Donald Trump festeggia con un tweet la morte di Qassem Soleimani

Gli eventi che hanno portato a questa situazione prendono il via alla fine di dicembre: alcune operazioni militari americane colpiscono le basi delle milizie sciite filo iraniane in Siria ed in Iraq. Per le strade di Baghdad monta la protesta, che sfocia in un vero e proprio assalto all’ambasciata degli Stati Uniti. Ad orchestrare la rivolta, secondo il Pentagono, è stata una milizia irachena sciita molto vicina all’Iran: le Forze di mobilitazione popolare irachene. Il Segretario alla difesa Usa Mark Esper annuncia una reazione, ed indica l’Iran come mandante dell’azione. Anche il presidente Donald Trump minaccia ritorsioni.

Leggi qui ->Sudan, precipita aereo. Almeno 18 i morti, tra cui quattro bambini

L’ayatollah iraniano Khamenei che ha assicurato vendetta per l’uccisione del generale Soleimani

La risposta dunque è arrivata, questa notte: in un attacco, forse con degli elicotteri, forse portato da alcuni droni, una pioggia di missili si è abbattuta su un convoglio di auto diretto all’aereoporto di Baghdad. All’interno delle vetture distrutte, oltre ad un leader delle Forze di mobilitazione popolare irachene anche il generale Soleimani, che era in “visita” in Iraq. Soleimani era il capo della milizia Qods, che si occupa delle operazioni di intelligence fuori dall’Iran. Una figura di primo piano, molto vicino all’ayatollah Khamenei ed ai vertici della Repubblica Islamica. C’è lui dietro le più importanti operazioni in Medio Oriente degli ultimi anni. Una perdita grave, per cui l’Iran ha già annunciato reazioni importanti.

 

Impostazioni privacy