Le piccole imprese italiane pagano il doppio delle tasse rispetto alle multinazionali

Il dato emerge da uno studio della Cgia di Mestre: il carico fiscale per le medie e piccole imprese italiane è del 59,1%. Poco più del 30% per i giganti del web.

Il dato fa riflettere, senza dubbio: il carico fiscale che grava sulle spalle delle piccole imprese italiane è praticamente il doppio di quello che tocca ai giganti dell’ e-commerce e del web. A rivelarlo è uno studio della Cgia di Mestre, l’associazione che riunisce artigiani e piccole imprese d’Italia. Le nostre PMI hanno un carico fiscale complessivo del 59,1% circa. Le grandi multinazionali del web invece pagano tasse per il 33,1%. Quasi la metà.

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A chiarire meglio la rilevazione è Paolo Zabeo, della Cgia: “Premesso che i dati sono desunti da fonti diverse, quindi non comparabili da un punto di vista strettamente scientifico, è comunque verosimile ritenere che sulle piccole imprese il carico fiscale sia quasi doppio rispetto a quello che grava sui giganti tecnologici presenti in Italia. Una ingiustizia che grida vendetta.”. A questo dato se ne aggiunge un altro, come spoega lo stesso Zabeo: “Sulle nostre Pmi il peso delle tasse e dei contributi è tra i più elevati d’Europa“. Tra i Paesi dell’Area dell’euro è infatti solo la Francia a registrare una pressione fiscale superiore alla nostra: 60,7%.

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Questi allarmanti dati si affiancano a quelli in prospettiva: difficile immaginare un prossimo scarico dei gravami fiscali, anzi. A spiegarlo è Renato Mason, segretario della Cgia: “Se con la manovra approvata la settimana scorsa abbiamo  evitato l’aumento dell’Iva, entro la fine di quest’anno il governo dovrà trovare altri 20 miliardi di euro per scongiurare che dall’ 1 gennaio 2021 si registri un ritocco all’insù sia dell’Iva che delle accise sui carburanti spiega il segretario. “In altre parole, anche la prossima finanziaria è in buona parte già vincolata da questo impegno così importante e, pertanto, sarà molto difficile recuperare altre risorse per ridurre in misura altrettanto significativa le tasse su famiglie e imprese”.

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