Unesco, nota agli Usa: “Proteggere i beni culturali”

Il direttore generale dell’Unesco Audrey Azoulay esorta gli americani a non dare seguito all’annuncio dato da Trump. I siti protetti in Iran sono ben 24.

Arriva direttamente dall’Unesco un monito nei confronti del Governo e dell’esercito degli Stati Uniti. E questo monito arriva sotto forma di nota ufficiale, scritta di proprio pugno dal direttore generale Audrey Azoulay. Quest’ultima ha fatto capire chiaramente che un eventuale conflitto tra gli americani e l’Iran non deve vedere i beni protetti come pomo della discordia.

Il presidente americano Donald Trump aveva dichiarato di essere pronto a colpire diversi luoghi di spicco dell’Iran. Non è passato però molto tempo, prima che l’Unesco facesse sentire la propria voce. Già nella giornata di ieri si è tenuto un incontro chiarificatore presso l’agenzia delle Nazioni Unite. Ai due capi del tavolo c’erano la stessa Azoulay e Ahmad Jalali, l’ambasciatore americano in Iran. L’incontro si è reso necessario dopo la crescita delle tensioni sul fronte militare. L’uccisione di Soleimani e altri avvenimenti successivi stanno lasciando il segno in Iran. E la recente uscita pubblica di Trump non fa dormire sonni tranquilli in casa Unesco.

Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco – meteoweek.com

Da qui è arrivata la necessità di un incontro, al quale ha fatto seguito una nota ufficiale. L’Unesco si appella alla Convenzione del 1954, redatta per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato. A questa convenzione se ne aggiunge un’altra datata 1972, sulla protezione del patrimonio mondiale, culturale e naturale. Entrambe le convenzioni presentano la firma sia degli Stati Uniti che dell’Iran. In particolare, nella Convenzione del 1972 si leggono parole importanti, che contrastano quanto dichiarato nei giorni scorsi da Trump. “Ogni Paese si impegna a non prendere alcuna misura deliberata che possa danneggiare direttamente o indirettamente il patrimonio culturale e naturale situato sul territorio di altri Stati parte della Convenzione“.

Inoltre, Audrey Azoulay ha ricordato a Jalali anche i termini della risoluzione 2347 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo provvedimento, adottato all’unanimità dagli Stati membri, condanna gli atti di distruzione del patrimonio culturale di un Paese.

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