Legge elettorale, soglia al 5%. Fuori Leu e Iv, c’è l’accordo con M5S

Soglia di sbarramento al 5% e palla passata alle diplomazie di partito, tutti contenti tranne Leu che rimarrebbe ampiamente fuori da questa Legge elettorale. E’ questo il percorso che nelle prossime settimane i partiti dovranno osservare per capire questa volta come si accede agli scranni del Parlamento.

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Una soglia di sbarramento troppo alta sostiene Leu, evidentemente stampella politicamente determinante all’interno del Pd. Se elettoralmente valgono poco, a tratti pochissimo, politicamente la frangia a sinistra dei dem deve giocare un ruolo determinante all’interno degli assetti della maggioranza. Non si spiegherebbe altrimenti il Ministero alla Sanità per Roberto Speranza.

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La legge elettorale

L’obiettivo era quello di scongiurare il referendum leghista sul maggioritario, e allora ecco il danno minore. Ovvero scontentare Leu in questa fase, e magari più avanti riordinare i numeri.

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Per questo, si è messo definitivamente da parte il modello simil spagnolo a favore del proporzionale con soglia nazionale alta. Sistema che, sin dall’avvio del confronto interno alla maggioranza, aveva riscosso il più alto gradimento (tutti d’accordo tranne Leu), fino al via libera finale da parte dei leader di Pd e M5s, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, nel faccia a faccia di qualche giorno fa.

Chi del centrosinistra rimarrebbe fuori

Rimane innegabile il dato del centrosinistra. Con la soglia del  5% in molti rimarrebbero alla porta, fuori dal parlamento ci sarebbero Leu, Iv di Renzi, Azione di Calenda, ma anche +Europa di Bonino.

Intanto i giallorossi fanno sapere “Nessuna spaccatura, tutti d’accordo sul 5%, solo Leu contraria”. Ma qualche distinguo e mugugno resiste anche dentro il Pd, dove non tutte le anime si sono ancora arrese al ritorno al proporzionale, per di piu’ quasi puro, viene osservato, fatta eccezione per il correttivo della soglia di sbarramento alta.

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Poi arriva la nota congiunta, Pd, Iv, M5s e Autonomie decidono di intervenire pubblicamente: “Consideriamo l’iniziativa annunciata dal presidente Brescia un fatto positivo. La soluzione di agire sulla legge elettorale vigente adottando un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5% e’ una base su cui avviare il confronto in Parlamento per arrivare a un consenso ampio su regole di voto utili a ridurre la frammentazione e a favorire la formazione di maggioranze di governo”.

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