Una coppia arrestata a Caluso: prestiti con tassi da usurai

Antonio Ferranti e la compagna Maria Mezzo prestavano denaro con tassi da usurai. La Guardia Di Finanza ha sequestrato il loro patrimonio, tra Caluso e la Sicilia.

Guardia di Finanza in azione a Caluso, in provincia di Ivrea. Una coppia di compagni è stata fermata dagli agenti nelle scorse ore, dopo aver scoperto un sistema di raggiri sotto forma di prestiti con tassi di restituzione da usurai. I colpevoli rispondono ai nomi di Antonio Ferranti di 50 anni e della sua compagna Maria Mezzo. Il primo è originario di Carini, comune in provincia di Palermo, ma risiede proprio a Caluso, in Piemonte. La donna è invece impiegata presso una casa di riposo a Brandizzo.

La coppia di usurai prestava denaro agli anziani che non riuscivano a permettersi di restituire la somma ricevuta. In mezzo troviamo anche piccoli imprenditori disperati per via delle difficoltà economiche. I prestiti ammontavano a poche migliaia di euro. Tuttavia, il problema risiede nella richiesta della restituzione del denaro prestato con un tasso di interessi del 300% su base annua. Da qui l’impossibilità da parte delle vittime di restituire tutto il denaro, generando un guadagno automatico per i due amanti.

Parte del denaro tra le mani della Guardia di Finanza – meteoweek.com

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Così, una volta scoperto il “trucco”, la Guardia di Finanza è intervenuta per fermare questo business, grazie al coordinamento della procura di Ivrea. Antonio Ferranti è stato condotto in carcere, mentre Maria Mezzo ha ricevuto il il divieto di avvicinamento alle vittime. In un ponte ideale tra Caluso e Carini (in provincia di Palermo), è stato scoperto il patrimonio della coppia di usurai. Questo ammonta a circa 300mila euro trovati sui conti personali dei due, oltre a denaro contante trovato nella loro abitazione piemontese e a una serie di abitazioni. Ben cinque case tra il Piemonte e la Sicilia.

La coppia prestava denaro in contanti e se lo faceva restituire in diversi posti, per non lasciare “tracce”. Ferranti, al momento di ottenere i soldi, spiegava questa “offerta” con l’acquisto di olio e di legname, che puntualmente non avveniva. Nel frattempo proseguono le indagini, anche per scoprire l’eventuale esistenza di complici della coppia.

Al momento, come abbiamo riscontrato in sede di rettifica del nostro articolo, le accuse nei confronti di Maria Mezzo sono tutte da dimostrare e rimangono semplici indiscrezioni.

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