Avvocatura milanese contro Davigo: “Ostile, getta discredito sui magistrati”

Scompiglio tra i membri dell’avvocatura milanese: la Camera penale di Milano ha infatti preso posizione contro Davigo, chiedendo che il Csm non lo faccia presenziare all’inaugurazione dell’anno giudiziario.

Piercamillo Davigo

A far crescere questo clima di tensione, sono state alcune interviste rilasciate dal magistrato Piercamillo Davigo, durante le quali egli stesso ha dichiarato come la maggior parte delle colpe nei ritardi dei processi siano da imputare agli avvocati, interessati alle dilazioni delle procedure per ottenere maggiori guadagni.

Le parole di Davigo, allora, hanno alzato un polverone di polemiche non indifferente tra i penalisti, tanto che hanno addirittura portato la Camera Penale a prendere posizione contro il magistrato. Una situazione, questa, che non ha precedenti nella storia della giustizia italiana.

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La lettera della Camera penale milanese contro Davigo

In una nota ufficiale, la Camera penale di Milano (organismo che raccoglie gli avvocati penalisti del distretto giudiziario del capoluogo lombardo) ha quindi illustrato formalmente la sua posizione in merito alle dichiarazioni di Davigo. In merito a ciò, ha espresso la sua “contrarietà alla partecipazione del Consigliere Davigo, quale magistrato designato dal Consiglio Superiore della Magistratura, alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nella sede di Corte d’Appello di Milano, auspicando una rivalutazione della designazione a suo tempo effettuata”.

“Abbiamo preso atto della delibera del Dicembre 2019 con cui il Consigliere Piercamillo Davigo è stato designato a rappresentare il Consiglio Superiore della Magistratura alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario nella sede della Corte d’Appello di Milano”, esordisce infatti la lettera della Camera.

Davigo
Piercamillo Davigo, membro togato del Consiglio superiore della magistratura

Che prosegue: “La Camera Penale di Milano ‘Giandomenico Pisapia’ ritiene doveroso rappresentare l’inopportunità istituzionale di tale designazione considerate le posizioni ideologiche pubblicamente manifestate dal Consigliere Davigo, tra le quali, solo esemplificativamente, le ultime riportate nella intervista pubblicata su Il fatto Quotidiano del 9.1.2020. Si tratta di esternazioni che negano i fondamenti costituzionali del giusto processo, della presunzione di innocenza e del ruolo dell’Avvocato nel processo penale, che viene marchiato come soggetto sodale con gli interessi più negativi e lucrativi nell’innestare meccanismi difensivi pretestuosi e dilatori”.

Secondo la Camera Penale di Milano, infatti, “tali dichiarazioni pubbliche da parte di un magistrato” sono assolutamente gravi, e anzi, addirittura inaccettabili visto che pronunciate da un “magistrato che riveste l’alta funzione istituzionale di Consigliere del Csm”.

Unanime, però, è la solidarietà che è stata mostrata a Davigo da parte di tutto il Csm, avvocati compresi, nonostante la posizione compatta dimostrata da parte dei penalisti di Milano. Davigo, alla fine, sabato mattina sarà comunque presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario milanese, occasione in cui si prospettano reazioni di protesta non indifferenti.

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