“I cinesi non possono entrare” | Spunta un cartello in un bar di Roma

Fa discutere un cartello apparso in un bar nel centro di Roma. “I cinesi non sono autorizzati ad entrare”, si legge. I vigili, informati dell’ accaduto, lo hanno fatto rimuovere prontamente. Il coronavirus continua a spaventare i commercianti della Capitale

Il coronavirus tiene in apprensione e i commercianti si tutelano, nel caso specifico anche con l’ ausilio di un cartello apparso all’entrata di un bar di Roma. “I cinesi non sono autorizzati ad entrare”, si legge nel messaggio stampato presumibilmente dal titolare di un esercizio commerciale in pieno centro. Una decisione autonoma, evidentemente favorita dal sentimento di forte preoccupazione che avvolge la Capitale dopo i primi casi accertati del virus. L’episodio è stato segnalato in centro a Roma, a due passi da Fontana di Trevi, precisamente a via del Lavatore, dove passano migliaia di turisti al giorno.

L’affissione recita. “A causa delle misure di sicurezza internazionali le persone che vengono dalla Cina non sono autorizzate a entrare in questo posto. Ci scusiamo per ogni inconveniente”. L’avviso – inizialmente rimosso per una correzione al testo in giapponese – è stato poi riaffisso. Il fatto ha suscitato molte reazioni e polemiche da parte dei passanti, primi fra tutti gli italiani. A farlo scomparire del tutto ci hanno pensato i vigili di Roma Capitale, che hanno intimato agli esercenti di rimuoverlo.

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La sindaca Raggi interviene sul coronavirus: “Basta psicosi”

Il foglio di avviso non è passato inosservato. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha affidato ai social il proprio disappunto. “Assolutamente ingiustificato – spiega – il cartello comparso in un bar vicino Fontana di Trevi che vieta l’ingresso alle persone provenienti dalla Cina. E’ il momento di dire stop alla psicosi e allarmismi. Ascoltiamo – conclude la Raggi – solo le indicazioni e i pareri che provengono dalle autorità sanitarie”.

“Ignobile il cartello affisso e poi rimosso dalla vetrina di un bar  a Fontana di Trevi nella giornata di oggi”. Il consigliere del Pd capitolino Marco Palumbo rincara la dose. “La situazione già seria, diventa davvero grave. Comprensibile – spiega – la paura del contagio. Inaccettabile però pensare ad una discriminazione razziale in un momento così delicato e dove le persone  dovrebbero essere semmai rassicurati e aiutate. Alimentare il panico affiggendo cartelli di divieto appellandosi a ‘disposizioni di sicurezza’ fai da te e non dichiarate ufficialmente da nessun organo di governo è gravissimo”.

Una psicosi che effettivamente ha preso piede negli ultimi giorni, stando anche a quanto riferiscono i sondaggi. Il 78% degli italiani è preoccupato per quanto sta accadendo. E’ quanto emerge da un sondaggio realizzato per l’Adnkronos Salute dall’Eurodap (Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico). Non mancano le prime contromisure prese dai cittadini italiani. Il 56% ha dichiarato di fare maggiore attenzione all’igiene. Una piccola percentuale, pari comunque al 21%, in questo periodo ha deciso di evitare i mezzi pubblici. I primi due casi accertati in Italia sembrano aver aggravato il parere dei romani in particolare, che sono già passati alle precauzioni. Nonostante gli annunci degli esperti, il coronavirus spaventa con il passare delle ore.

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