Le minacce ai medici in Cina: “Non disturbate l’ordine sociale”

I primi segnali di Coronavirus in Cina sono stati censurati dalle autorità. Chi ha provato a diffondere notizie e bollettini è stato ammonito attraverso la polizia locale.

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Arriva un nuovo e inquietante retroscena, legato a doppio filo con la diffusione del Coronavirus. E non poteva che arrivare dalla Cina, la terra in cui tutto è iniziato. Ma forse poteva anche essere la terra che, nel giro di poche ore, avrebbe potuto arrestare questa epidemia sul nascere. Perchè se la cittadinanza cinese ha scoperto la diffusione di questo virus pochi giorni fa, i medici della University of Wuhan ne erano a conoscenza molto tempo prima.

Torniamo indietro, con un retroscena svelato stamani su La Stampa, al 30 dicembre 2019. In una conversazione di gruppo su Wechat arrivano le prime segnalazioni di persone ricoverate. I sintomi sono leggermente diversi tra loro, ma alla base di tutti questi casi si riscontrano sintomi di influenza. Sono ben nove i medici in una delle università più rinomate della Cina a rendere presenti questi casi. Esattamente due settimane dopo, alla porta di questi medici, bussano alcuni agenti di polizia che presentano una lettera di ammonimento.

Li Wenliang ha portato alla luce tra i colleghi il rischio di contagio – meteoweek.com

Il testo di questa lettera appare molto chiaro. “Stai diffondendo parole non veritiere in rete. Il tuo comportamento ha gravemente disturbato l’ordine sociale. Hai violato il regolamento dell’amministrazione della pubblica sicurezza“. Dunque Li Wenliang, medico della University of Wuhan, non viene ringraziato per aver portato alla luce uno dei primi casi di Coronavirus, ma bensì viene redarguito dal suo stesso istituto.

Proprio il giorno in cui è stata diffusa ai medici “dissidenti” la lettera di ammonimento, arrivava dalle autorità in Cina una dichiarazione. “Non vi è alcun segno evidente di trasmissione da uomo a uomo. Nessun medico è stato contagiato“. Tuttavia, già nei primissimi giorni in cui ha iniziato a campeggiare il Coronavirus vi erano già sette medici contagiati. Da lì in poi, Wuhan sarebbe diventata una metropoli fantasma. Trasporti pubblici sospesi, quarantena su tutta la superficie della città e pesanti disagi.

Ma forse, se si fosse dato libero sfogo ai medici, staremmo parlando di altro.

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